Somalia, il Comitato Internazionale: dall'assistenza in emergenza al supporto nel sostentamento

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Somalia -@ICRC

Centinaia di migliaia di civili in Somalia stanno lottando per superare gli effetti del conflitto armato e i problemi climatici localizzati. Il CICR e la Mezzaluna Rossa Somala ancora una volta li stanno aiutando affinché possano cavarsela da soli.Nel corso degli ultimi sei mesi, molti Somali sono riusciti a superare gli effetti della grave crisi di siccità del 2011-2012 e sono sulla strada per guadagnarsi da vivere senza un aiuto esterno. Il CICR e la Mezzaluna Rossa Somala li hanno sostenuti in questi sforzi, ma anche nel fare in modo che essi abbiano un migliore accesso all’acqua e alle cure sanitarie.”La vita non è facile, ma è molto difficile ottenere generi di prima necessità come cibo, riparo e vestiti”, ha detto Daud Osman Shiil, da Tuulo Hiiran nella regione Hiiran. “Lottiamo per guadagnarci da vivere in ogni modo possibile. A volte ci vendiamo legna da ardere nei villaggi per fare poche migliaia di scellini”.”E ‘importante aumentare gli sforzi della gente affinché inizi a guadagnare un reddito da sola”, ha detto Patrick Vial, capo della delegazione del CICR per la Somalia. “Li aiutiamo a creare piccole imprese e ad adottare altre misure che avranno un impatto a lungo termine. In parallelo, stiamo continuando a fornire aiuti di emergenza per gli sfollati e per le persone che subiscono le conseguenze di una acuta insicurezza alimentare, di alluvioni o di condizioni di estrema siccità localizzate”.Il lavoro di prevenzione delle inondazioniNella regione Hiiran della Somalia, dove si verificano inondazioni ogni anno, le persone soffrono perdite frequenti durante le piogge torrenziali. “Dopo le inondazioni, molte persone hanno perso i mezzi di sostentamento”, ha detto Daud Osman Shiil. “Alcuni hanno scelto di fare un po’ di allevamento e vendita di carbone. Io lavoro in una piccola azienda agricola dove cresce del mais, soprattutto durante la stagione delle piogge, ma non possiamo coltivare durante il periodo di siccità”.Da gennaio in aree come la Lower Juba, Bakool, Sanaag, Sool, Bari e Galgadud, a 78.000 persone sfollate per le inondazioni sono stati forniti generi essenziali per la casa, come vestiti, utensili da cucina, materiali per rifugi e articoli per l’igiene, per migliorare le loro condizioni di vita. Inoltre, a quasi 80.000 persone colpite da inondazioni, siccità o da conflitto armato sono state date razioni alimentari che aiutano a soddisfare le loro esigenze nutrizionali di base.Oltre ad intraprendere piani di emergenza in risposta alle inondazioni, il CICR ogni anno compie uno sforzo significativo, in collaborazione con le comunità locali, per prevenire le inondazioni e le sofferenze da esse provocate. Da gennaio, per esempio, il CICR ha riparato gli argini lungo il fiume Shabelle e rinforzato quelli in Hiraan, Lower Shabelle, Medio Shabelle, Gedo, Bay, Bakool e sud Galgaduud. Queste attività hanno protetto dalle alluvioni il terreno agricolo di oltre 33.500 persone in 18 comunità. Il lavoro è stato eseguito da circa 5.000 persone senza terra o comunque bisognose che hanno guadagnato abbastanza per coprire il costo dei prodotti alimentari di base per almeno un mese. Hanno anche risistemato 96 chilometri di canali di irrigazione e bacini di oltre 73.000 metri cubi di acqua piovana. Questi miglioramenti hanno aumentato la quantità di acqua disponibile per l’irrigazione agricola e per l’uso domestico per circa 343.500 persone.Fattori di produzione agricola e vaccinazioni nelle zone ruraliDa gennaio, a 246.000 agricoltori in Hiraan, Lower Shabelle, Middle Shabelle, Lower Juba, Gedo, Galgadud, Mudug e Puntland sono stati dati aiuti agricoli, tra cereali e sementi di ortaggi, attrezzi manuali e pompe di irrigazione, per permettergli di guadagnarsi da vivere con i loro mezzi su una base solida.In collaborazione con i dipartimenti di salute degli animali nel Puntland e Somaliland, il CICR ha effettuato trattamenti per quasi 308.000 animali per i parassiti e per le principali malattie infettive, in modo che il bestiame, dal quale più di 16.700 pastori dipendono per guadagnarsi da vivere, sarebbe stato protetto.In aggiunta, oltre 91.000 contadini e pastori del Medio Juba, delle regioni Lower Juba e Gedo avevano i loro animali trattati e protetti dagli insetti pungenti che rappresentano il più grande pericolo in caso di inondazioni.Borse di studio e formazione professionale nelle aree urbaneA Mogadiscio e nelle aree limitrofe di Lower Shabelle, ad oltre 2.600 persone bisognose, tra individui e membri di famiglie con a capo donne socialmente emarginate, sono state date borse di studio e di formazione professionale. I beneficiari hanno acquisito competenze che consentono loro di cercare lavoro o avviare attività commerciali.”Mentre i bisogni in emergenza in Somalia restano sostanziali, è importante guardare al di là del soccorso”, ha detto Vial. “Dobbiamo fare in modo che le persone recuperino e ripristino la loro dignità attraverso i consueti mezzi per a vivere”.

  

  

          

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