Migranti – Sbarco a Salerno, CRI impegnata nell’accoglienza. La storia di Muwayyad, fuggito dall’inferno siriano

  

  

Sono quasi mille le persone migranti sbarcate questa mattina dalla nave Siem Pilot, arrivata nel porto di Salerno. Tra loro, purtroppo, il cadavere di un bimbo di appena tre anni. Circa 50 i volontari della Croce Rossa Italiana impegnati per tutta la durata dello sbarco nelle procedure di accoglienza e assistenza sanitaria, proseguite nel pomeriggio nel Centro di Emergenza CRI.

  le attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Un ragazzo scende dalla nave con una coperta - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Volontari aiutano le persone a scendere - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Una donna appena scesa dalla nave - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Un uomo scende dalla nave tenendo in braccio un bambino - Foto: Emiliano Albensi

le attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Volontari registrano le persone arrivate - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Un'inffermiera volontaria parla a un bambino - Foto: Emiliano Albensi 

 le attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Unadonna con la figlia - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Unadonna seduta accanto alla scorta d'acqua - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Un uomo tiene in braccio un bambino - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Un uomo scende dalla nave stremato- Foto: Emiliano Albensi 

Tra i nuovi arrivati c’è anche Muwayyad, 37 anni, che nel 2013, insieme alla moglie Lamis e ai figli Maria e Haydar, ha dovuto abbandonare la Siria, il suo Paese. “Facevo il sarto e conducevo una vita tranquilla – racconta – poi è arrivato l’Isis ed è diventato un inferno. Ci derubavano, ci minacciavano. Siamo dovuti scappare”.Un lungo viaggio lo ha portato in Libia, a Tripoli. “Pensavamo di trovare una situazione migliore rispetto alla Siria. All’inizio ho fatto qualche lavoretto saltuario per poter sfamare i miei figli, ma col tempo la situazione si è fatta terribile e siamo dovuti fuggire anche da lì”. Fino a Sabrata, dove si è messo alla ricerca di ‘un passaggio’ per l’Italia. 

 le attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Volontari indirizzano le persone appena arrivate - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Un volontario parla a un gruppo di persone, tra loro alcuni bambini - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Una donna appena arrivata, sul volto un'espressione sfinita - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Un'infermiera volontaria parla a una donna che tiene in braccio il figlio - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Una volontaria tiene in braccio un bambino - Foto: Emiliano Albensi le attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Una volontaria tiene in braccio un bambino piccolo - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Uomini scendono dalla nave - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Un ragazzo si guarda in torno, tra le braccia una coperta - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. I volti provati dei ragazzi appena giunti in Italia - Foto: Emiliano Albensi 

“Ho preso contatti telefonici con un trafficante e gli ho dato tutto quello che ero riuscito a risparmiare”, continua Muwayyad. “Dopo alcuni giorni, nel cuore della notte, mi ha chiamato e mi ha detto di prepararci: sarebbero passati a prenderci per portarci alla spiaggia, farci imbarcare e partire. Ci hanno bendato e ci hanno chiuso nella cella frigorifera di un camion. Una volta arrivati in spiaggia, ci hanno puntato contro i fucili e ci hanno fatto salire su un barcone. Da quel momento, è iniziato il nostro viaggio in mare”.

  

le attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Volontari aiutano due ragazze a compilare i moduli - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. L'intervista a Muwayyad - Foto: Emiliano Albensi 

 le attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Le persone appena arrivate scendono dalla nave - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. I volti stanchi delle persone appena arrivate- Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. La fila delle persone che scendono dalla nave - Foto: Emiliano Albensile attività di accoglienza migranti della Croce Rossa durante lo sbarco a Salerno. Volontari forniscono informazioni alle persone appena arrivate- Foto: Emiliano Albensi 

Dopo diverse ore nelle acque del Mediterraneo, l’avvistamento da parte delle navi di soccorso. “Avevamo iniziato ad imbarcare acqua – dice – per fortuna ci hanno salvato”.Muwayyad ancora non sa cosa gli riservi il futuro ma, almeno, può finalmente tornare a sperare. “Qui mi sento rispettato e, soprattutto, al sicuro. Ora, vorrei raggiungere alcuni parenti che vivono in Germania. Ai miei figli auguro di poter studiare. Il mio sogno, per loro, è che riescano a costruirsi un futuro in Europa”.

  

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