La Croce Rossa Italiana e il Centro Fenoglio progettano il futuro, riflettendo sull'anno appena trascorso

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Si è iniziato il 2013 con la chiusura dell’Emergenza Nord Africa nei primi mesi dell’anno, che ha visto il passaggio e l’accoglienza, in 2 anni e mezzo, di più di 300 ospiti, senza contare i circa 1800 transitati, visitati e trasferiti presso tutte le altre strutture del Piemonte. Una chiusura non facile ma che ha portato, nonostante le difficoltà gestionali, a numerosi buoni risultati, in quanto la maggior parte dei ragazzi ospitati presso il centro ha trovato una sistemazione e un’occupazione che attualmente permette loro di vivere dignitosamente. Poi è stata la volta dell’inserimento del Centro Fenoglio nel circuito SPRAR, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. Un “salto di qualità” per il centro e per il suo staff, in quanto il sistema, costituito dalla rete degli enti locali, si impegna attraverso le strutture incaricate, a realizzare progetti di “accoglienza integrata” non limitandosi alla sola distribuzione di vitto e alloggio, bensì prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. Da giugno 2013, data di inizio delle attività SPRAR, sono transitati presso il Centro Fenoglio più di 250 beneficiari, dei quali 115 sono attualmente accolti, fuggiti dalla guerra e dalle difficoltà, da Paesi ove talvolta nemmeno i diritti umani più scontati sono rispettati. Si sono intrapresi percorsi di integrazione e di inserimento, nella speranza di valorizzare i singoli e facilitarne l’integrazione sul territorio. Ciò non sarebbe stato possibile senza il sostegno di un’amministrazione comunale lungimirante e il supporto costante del Comitato Regionale CRI Piemonte e il Comitato Provinciale CRI Torino, i quali hanno creduto nell’importanza della valorizzazione delle tematiche dell’accoglienza, in linea con gli obiettivi strategici, i quali identificano le priorità umanitarie dell’Associazione.

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I fatti di Lampedusa delle ultime Settimane hanno dato modo di riflettere relativamente all’accoglienza e hanno motivato il personale del centro a non mollare, a dimostrare che esistono realtà che funzionano e che ogni giorno si sforzano di essere integrate sul territorio di riferimento. Anche a Lampedusa la presenza del Centro Interventi Emergenze sito al centro Fenoglio è costante: un medico e un infermiere sono infatti partiti la vigilia di Natale e sono attualmente operativi al fine di prestare assistenza durante i trasferimenti degli ospiti del Centro di Accoglienza, supportare eventuali nuovi arrivi sull’isola e pianificare le attività future, nel rispetto della dignità umana.  Contemporaneamente, sono proseguiti nell’arco dell’anno tutti i servizi di assistenza sociale in collaborazione e su segnalazione dei servizi sociali del Comune: mensa sociale per circa 25 beneficiari, attualmente in ampliamento fino a 80, supporto abitativo per le famiglie sfrattate di Settimo Torinese, progetto “Save food” per il ritiro e la distribuzione del fresco invenduto dai supermercati alle famiglie indigenti del territorio.  In collaborazione con il Comune di Torino e l’associazione Terra del Fuoco e Cooperativa Valdocco, è partito l’estate scorsa un servizio di presidio su tre campi nomadi della città, al fine di garantire il rispetto dei diritti umani, anche in caso di ipotesi e presupposti di sgombero.         Il Centro Interventi Emergenze ha offerto un supporto anche durante l’emergenza alluvione in Sardegna, inviando sul campo mezzi e personale altamente specializzato al fine di supportare le attività di ripristino, che proseguono tutt’oggi: il primo gennaio un nuovo contingente è partito per Olbia con materiali, mezzi e personale.E nella consapevolezza che la formazione sia fondamentale per una protezione civile e una risposta alle emergenze all’avanguardia, durante l’anno 2013 sono stati formati in più discipline circa 2000 operatori (censimento delle esigenze della popolazione in caso di disastro, logistica, operatore di supporto alla ristorazione in emergenza, telecomunicazioni in emergenza, operatore di sala operativa, operatore logista in disastrologia veterinaria, HACCP, coordinatore delle attività di emergenza, patenti superiori, operatore esperto in insediamenti spontanei…).Attraverso la formazione, l’esperienza, i materiali e i mezzi all’avanguardia, il Centro Fenoglio garantisce la risposta alle emergenze H24 a livello locale, nazionale e internazionale, offrendosi quale punto di riferimento dalla fase immediatamente successiva al disastro a quella di ripristino.

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Per riflettere su queste tematiche, ma soprattutto per trascorrere una serata all’insegna della solidarietà, abbiamo organizzato una festa di Capodanno, su proposta e con la collaborazione degli ospiti del centro, aperta ai volontari, alla popolazione, agli ospiti delle passate esperienze di accoglienza, agli amici.  Il centro è rimasto aperto a coloro che hanno voluto capire come funziona una struttura così complessa e dalle mille risposte, ascoltare storie, condividere i risultati di un anno impegnativo e fissare i presupposti di un anno altrettanto ricco di attività.  C’è stata, da parte di tutti, la voglia di mettersi in gioco e contribuire alla buona riuscita dell’evento: i volontari del NOIE e il personale del centro hanno dato la loro disponibilità e hanno partecipato con entusiasmo, è stato servito cibo cucinato secondo la tradizione africana e pakistana, cucinato con la collaborazione degli ospiti del centro, si è organizzata una serata danzante alla scoperta della musica tradizionale di ciascun paese di provenienza dei beneficiari dell’accoglienza.Questo è stato il nostro modo di iniziare il nuovo anno, regalando e regalandoci una serata diversa. Ed è il nostro modo di augurare ed augurarci un Felice 2014.

          

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