In Siria al via la campagna per proteggere migliaia di bambini dalla poliomielite

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foto SARC

Di Viviane Tou’meh, SARC Un documento inviato dalla scuola alla mamma di Naya dice: “Vi informiamo che la prossima settimana vaccineremo il vostro bambino per la Polio”. Così sono iniziate le telefonate tra le mamme dei bambini per meglio capire la questione. “Mi preoccupa la poliomielite. Ogni giorno chiedo a mia figlia se le hanno fatto il vaccino. Se lo faranno in ritardo dovrò presto portarla dal dottore, non posso aspettare per molto tempo” dice la mamma di Naya. Questa preoccupazione, condivisa da molti genitori in Siria, è comprensibile vista la situazione attuale.Il conflitto in Siria ha fatto sì che ritornasse la polio. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato che la polio è ricomparsa in Siria per la prima volta dopo il 1995, infettando almeno 10 bambini, mentre, secondo l’OMS,  già  più di 100.000 bambini di età inferiore ai cinque anni sono a rischio polio a Deir Ezzor .”La Polio colpisce nel bel mezzo di una situazione già difficile”, dice un rapporto delle Nazioni Unite. “Più di un terzo di tutti gli ospedali hanno chiuso e più di due terzi degli operatori sanitari hanno abbandonato il paese”. L’accesso alle forniture mediche e ai servizi medici sta diventando sempre più difficile per le persone in tutto il paese a causa dei problemi nella consegna di alcuni materiali e nell’assistenza negli ospedali di alcune zone.La Mezzaluna Rossa Araba Siriana (SARC), in collaborazione con l’OMS, il Fondo Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) e il Ministero della Salute si è attivata per attivare, il più in fretta possibile, le procedure di emergenza per immunizzare le aree ad alto rischio e per proteggere i bambini siriani. La polio non conosce confini, e la paura è che senza un’azione immediata lo scoppio della poliomielite potrebbe trasformarsi in un’epidemia. La SARC ha iniziato a vaccinare i bambini ad alto rischio che si trovano lungo le frontiere del paese. La sfida è di raggiungere tutti i bambini in tutto il paese. I volontari della Mezzaluna Rossa – in Siria e nei paesi limitrofi – sono stati fondamentali, per gli sforzi del Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, nel fornire la cura salvavita e i servizi primari alle comunità siriane e alle persone in fuga dal conflitto verso i paesi limitrofi. Dato che parlano la lingua locale e sono in contatto con la comunità, i volontari SARC sono in grado di raggiungere coloro che non possono essere aiutati dalle organizzazioni internazionali.L’unico modo per fermare la polio è quello di garantire che ogni bambino – compresi coloro che sono nelle ‘zone calde’ – sia vaccinato. La SARC ha un certo numero di gruppi di medici che possono muoversi tra le comunità locali e vaccinare i bambini. “Il vaccino che viene utilizzato in Siria consiste in poche gocce che proteggono un bambino per una vita intera”, dice il Dott. Hazem Bakleh, Direttore dei servizi medici SARC e del Centro  di Al Akram.

  

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foto SARC

La SARC stava già svolgendo le campagne di vaccinazione per il morbillo, la parotite e la rosolia prima che scoppiasse la poliomielite; ora sta intensificando il suo lavoro attraverso i 14 comitati e le tante sedi locali.Il dottor Hazem dice: “In collaborazione con le autorità competenti, la SARC organizzerà e talvolta procederà ad una vaccinazione nei cosiddetti ambienti particolarmente caldi dove non c’è nessun altro che fornisce assistenza sanitaria. La Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC) ci fornirà logisticamente 100 contenitori termici da utilizzare per questa campagna”. Omran al-Hamed, gestore dell’ambulatorio SARC a Deir Ezzor, dice: “Abbiamo iniziato a formare i team medici dei nostri volontari in modo da essere pronti e cominciare immediatamente appena sapremo le aree che dovremo visitare”.Il Comitato SARC di Homs ha consegnato le vaccinazioni ad al-Rastan, a Talbiseh città e ad al-Qaryateen. La Direzione sanitaria di al-Rastan inizierà la vaccinazione e il comitato SARC di Talbiseh vaccinerà i bambini di questa zona.Il dottor Hazem dice: “Abbiamo consegnato i vaccini a Bloudan, zona rurale di Damasco, agli inizi di novembre, nel frattempo, la nostra Unità Mobile Sanitaria fornisce consulti medici agli sfollati in questa zona”.La SARC di al-Raqqah e del comitato della zona rurale di Damasco hanno dato il via alla campagna, mentre nella zona rurale di Damasco, a Damasco e a Daraa è stato fatto il coordinamento con le Direzioni sanitarie.

  

          

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