Diario da Lampedusa
Tra calma apparente e sbarchi notturni
Ore 01.59: “Tommaso, arriveranno prima del previsto. Tra mezz’ora dobbiamo stare al molo”. La voce della team leader Cri a Lampedusa, Laura Rizzello, pacata ma decisa, mi riporta alla realtà dopo qualche istante di relax: da queste parti la calma è sempre apparente e da un momento all’altro tutto può cambiare. Qui sull’isola lo sanno tutti: non c’è un momento in cui l’occhio non vada al mare, alla Capitaneria di Porto e alla Guardia di Finanza, agli operatori umanitari. E anche ai tanti giornalisti che cercano notizie fresche: se arrivano in gruppo significa che sta per succedere qualcosa.Ore 2.30: Siamo sul molo Favarolo, aspettando l’arrivo di questo nuovo gruppo di migranti. Quindici minuti ed ecco la Guardia di Finanza che li porta sulla terraferma: troppo pericoloso continuare sulla piccola imbarcazione su cui erano saliti questi giovani tunisini per venire in Italia. Inizia subito lo sbarco. Molti di loro sono stremati dal freddo, dalla fame e dalla sete: ci raccontano che sono stati in mare almeno tre giorni, senza mangiare, senza bere. Pronta l’assistenza dei volontari della Croce Rossa Italiana e delle altre associazioni presenti: un paio di migranti verranno portati al pronto soccorso e successivamente in elicottero all’Opsedale di Palermo, la situazione è seria ma non sono in pericolo di vita.
Come sempre, seppur sotto choc per la traversata lunghissima, sono sempre i sorrisi a far presto o tardi capolino: alla fine la sorte è stata dalla loro, sono in Italia e finalmente possono usare il cellulare per far sapere a casa che, sì, ce l’hanno fatta. Subito raccontano le proprie storie ai volontari CRI che vengono percepiti in maniera positiva, quasi affettuosa: una battuta, un gesto, un sorriso, un segno di normalità dopo ore di angoscia. Il pullman li porta al centro di accoglienza, si muovono i lampeggianti dei mezzi presenti. I giornalisti spengono le telecamere e mettono a posto le macchine fotografiche: per questa notte non ci saranno altri sbarchi. Torna la calma apparente. Tra poche ore l’alba e poi, si vedrà. E lo sguardo va, come sempre, al mare e al vento. di Tommaso Della LongaPortavoce Croce Rossa Italiana