Croce Rossa Italiana: a Reggio Calabria approda la Phoenix con 364 migranti a bordo

Foto di Eugenio Venturo/ItRC
Foto di Eugenio Venturo/ItRC

Parla uno dei soccorritori: “Li abbiamo trovati bagnati e sotto shock. Qui è tutto così chiaro”

È approdata al porto di Reggio Calabria, stamattina, la nave Phoenix del Moas con a bordo il team post rescue della Croce Rossa Italiana.  È arrivata puntuale, come da programma, dopo aver soccorso mercoledì mattina 364 persone migrantiche viaggiavano a bordo di gommoni sgonfi e fermi da ore in diversi punti del Mar Mediterraneo.Più di 350 persone sono state portate in salvo. Tra di loro 59 donne e 64 minori, di cui solo 8 accompagnati.

  

Foto di Eugenio Venturo/ItRC
Foto di Eugenio Venturo/ItRC

“L’altra notte facevo servizio in ambulatorio ed è entrato un bambino di 6 anni”, racconta Eugenio Venturo, team coordinator della CRI. “Mangiava biscotti e mi spiegava quanto gli sarebbe piaciuto volare su quegli aerei che continuavano a girare e girare sulla sua testa. Il suo gommone era alla deriva da chissà quanto tempo, stava lentamente affondando (metà degli uomini erano bagnati e sotto shock) e lui teneva gli occhi piantati al cielo pensando che da grande avrebbe voluto fare il pilota. Mangiava biscotti e quando cadeva qualche briciola, chiedeva scusa, puliva con la mano e ricominciava a volare spalancando le braccia. Rideva e volava”.Si raccolgono tante storie durante la traversata in mare verso l’Italia. Due su cinque, alla domanda dove sia la Sicilia, rispondono “Italia”. Nei loro occhi c’è speranza, ma anche la consapevolezza che sono ancora in viaggio e che non è ancora finita.  “Quando li tiri su da quei gommoni, tutto passa per la testa, tranne la domanda se è giusto lasciarli lì” prosegue Venturo. “Qui a bordo è tutto così chiaro”.

  

Foto di Eugenio Venturo/ItRC
Foto di Eugenio Venturo/ItRC

La Croce Rossa Italiana è sulla nave Phoenix dai primi di giugno, impegnata nella curae nell’assistenza sanitaria a persone migranti soccorse nel Mar Mediterraneo. Un’attività che la CRI ha voluto aggiungere, alla sua già capillare ed efficace attività di assistenza allo sbarco e nei centri di accoglienza, per allargare il suo intervento e per evitare un’ulteriore perdita di vite umane.In questi minuti proseguono le operazioni di sbarco. Sul molo i volontari del Comitato della Croce Rossa di Reggio Calabria. 

 

Foto di Eugenio Venturo/ItRC
Foto di Eugenio Venturo/ItRC

Intanto altri 17 migranti sono stati trovati senza vita nella stiva di un barcone in difficoltà. “È uno stillicidio” ha detto il Presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca. “Noi continueremo a fare la nostra parte, mettendo al centro la vita umana, ma non è mai abbastanza. Ringrazio i volontari e le volontarie della CRI per il loro enorme sforzo anche se non smetteremo mai di urlare che occorrono vie legali per risparmiare quante più vite possibili”. In questi minuti proseguono le operazioni di sbarco. Sul molo i volontari del Comitato della Croce Rossa di Reggio Calabria. Intanto altri 17 migranti sono stati trovati senza vita nella stiva di un barcone in difficoltà. “È uno stillicidio” ha detto il Presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca. “Noi continueremo a fare la nostra parte, mettendo al centro la vita umana, ma non è mai abbastanza. Ringrazio i volontari e le volontarie della CRI per il loro enorme sforzo anche se non smetteremo mai di urlare che occorrono vie legali per risparmiare quante più vite possibili”.

 

Copy link
Powered by Social Snap