CRI Novara e Verbania, al Lago di Morasco giornata di studio sulle immersioni ad alta quota

Foto CRI Novara

Domenica 21 agosto nel Lago di Morasco (VB), situato a circa 1850 mt. sul livello del mare, si è svolta una giornata di studio sulle immersioni ad alta quota, organizzata in collaborazione tra la Croce Rossa Italiana – Comitati Provinciali di Novara e di Verbania e la DAN Europe.  Il campo,  è stato allestito nella giornata di sabato 21 agosto, sulle rive del lago stesso, dai volontari della CRI di Verbania, con una tenda e due automezzi. Nella giornata di domenica erano presenti anche alcuni operatori di PTA (Pure Tek Agency), che hanno collaborato all’iniziativa. L’immersione è iniziata nella mattina di domenica, dopo aver effettuato i test che sono stati poi ripetuti al termine dell’immersione.Gli operatori di Croce Rossa (OPSA) che si sono prestati per svolgere i test e che hanno effettuato l’immersione sono, tra l’altro, anche membri della DAN Europe, che si occupa, tra le altre cose, di ricerca medica relativa alle attività subacquee: lo scopo principale di questa giornata è stato quello di verificare gli effetti  delle immersioni effettuate in quota, le quali sottopongono l’organismo umano ad uno stress decisamente maggiore rispetto alle normali immersioni.

  Foto CRI Novara

Sono stati infatti effettuati, tra gli altri,  esami su ematocrito, emoglobina, densità urinaria, Doppler post immersione e camera termica. Più specificatamente, l’esame dell’ematocrito determina la proporzione fra la parte liquida del sangue e la parte cellulare; quello sull’emoglobina ne indica i valori,  le cui variazioni  possono evidenziare indirettamente anche l’attivazione di meccanismi protettivi contro lo stress dell’immersione; la densità urinaria determina il peso specifico delle urine,  che dipende dallo stato di idratazione del sub;  il Doppler post immersione serve per la rilevazioni di  bolle gassose circolanti dopo l’immersione; infine, la camera termica è una particolare videocamera sensibile alla radiazione nella banda dell’infrarosso e consente di misurare il valore assoluto di temperatura di ogni punto dell’immagine. Viene effettuata posizionando il sub in un luogo non direttamente esposto ai raggi solari, scattando una foto per determinare la temperatura in diversi punti. La mappatura termica verrà poi messa in correlazione, in una fase successiva di laboratorio, con le bolle rilevate.Lo studio svolto domenica ricopre, quindi, un ruolo di rilevanza ai fini della sicurezza durante le immersioni ed ha  costituito anche uno dei momenti di retraining che CRI svolge periodicamente per garantire la miglior preparazione possibile di tutti i suoi volontari.

  

             

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