Cesare Castiglioni, fondatore della Croce Rossa di Milano, da oggi al Famedio del Cimitero Monumentale

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E’ il Pantheon degli uomini illustri, il luogo degli “ospiti e cittadini onorati di Milano” che nella loro vita con la loro opera e il loro lavoro hanno dato lustro alla città nel campo delle arti, della letteratura, dello sport, del diritto, delle scienze. Lui, Cesare Castiglioni, medico nato ad Arluno nel 1806 e vissuto a Milano, ha dedicato la sua vita al soccorso e all’assistenza degli altri. Un filantropo sempre attento agli ultimi e ai reietti che intuì la necessità di costituire gruppi di soccorritori per i militari feriti in battaglia. E che, sulla scia del successo della pubblicazione dei ricordi di Henry Dunant durante la battaglia di Solferino nel 1859, fondò l”Associazione Medica Italiana” con l’idea di allargare la sfera di competenza della medicina per addestrare personale civile alla cura dei feriti di guerra.

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Il Dottor Castiglioni, aderendo al “Comitato internazionale per il soccorso ai militari feriti in tempo di guerra” appena costituitosi a Ginevra, fondò il 15 giugno del 1864 la Croce Rossa Italiana di cui fu anche primo Presidente.”Cesare Castiglioni – ha detto Alberto Bruno, Commissario del Comitato Provinciale di Milano della Croce Italiana – seppe tradurre l’idea di Henry Dunant dando vita ad una organizzazione umanitaria che presto si diffuse su tutto il territorio dell’Italia unificata. La sua iscrizione nel Famedio di Milano giunge in un momento particolare per la Croce Rossa Italiana interessata da una riforma che ne prevede l’ammodernamento e la trasformazione in una associazione di diritto privato”.

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Nei suoi ideali e nella sua opera oggi, quasi un secolo e mezzo dopo, si identificano migliaia di cittadini italiani che quotidianamente prestano la loro opera a fianco dei bisognosi, dei feriti, degli ultimi, delle vittime di calamità e catastrofi naturali animati dallo stesso amore per il prossimo che ha contraddistinto l’esistenza del Dottor Cesare Castiglioni.Da oggi, 2 novembre 2012, il suo nome figura al Famedio insieme a quelli di Alessandro Manzoni, Giuseppe Verdi, Salvatore Quasimodo, Carlo Maria Martini e tanti altri.  

             

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