Alluvione Veneto, Le squadre di supporto psicologico CRI ancora a lavoro

Perdere in pochi attimi la propria casa, gli oggetti più cari. Vedere sommerso sotto il fango la propria vita e il risultato di anni di sacrifici, combattere, rialzarsi per costruire ciò che non c’è più e trovare la forza per mettere insieme i cocci della propria anima, superando i traumi e il dramma che l’alluvione ha causato. Sono trascorsi poco più di tre mesi dall’alluvione che ha colpito il Veneto, terminata la situazione dell’emergenza, si fa ancora la conta dei danni materiali e delle ferite interiori della gente. Ferite che ancora oggi necessitano di un supporto costante e che vede impegnata la Croce rossa italiana nel fornire il supporto psicologico necessario con azioni di monitoraggio e controllo del territorio. Le Squadre di supporto psicosociale in emergenza (Ssep) della CRI sono state le prime ad essere allertate in Veneto per fronteggiare il dramma che stavano vivevano gli alluvionati. Per dieci giorni 14 operatori coordinati da Lisa Brunelli hanno fornito assistenza ai 90 sfollati ospitati al Palaferroli di San Bonifacio: ascoltando le ansie e le paure,  dando conforto e nonostante la situazione cercando di conciliare le esigenze di ciascuno. Impegno e supporto verso tutti coloro che vivevano ore drammatiche, verso gli stessi operatori e volontari impegnati a fronteggiare l’emergenza alluvione. 

  

  

             

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