A Milano nuovo appuntamento del ciclo di conferenze “Migrazione, Viaggio, Memoria, Accoglienza”
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Il ciclo di conferenze “Migrazione. Viaggio, Memoria, Accoglienza”, organizzato dalla Croce Rossa di Milano, partito il 3 ottobre come occasione di riflessione e confronto sui temi dell’immigrazione, continua con il secondo appuntamento, che ha per titolo “Viaggio. Dai soccorsi ai corridoi umanitari: analisi delle migrazioni forzate”.Alla serata del 25 ottobre parteciperanno in qualità di relatori Antonino Parisi, direttore di MOAS Italia, Emanuela Dal Zotto, dell’Università di Pavia e membro di Escapes, laboratorio di studi critici sulle migrazioni forzate dell’Università Statale di Milano, Rosario Valastro, vice presidente Croce Rossa Italiana, e Marta Santamato Cosentino, autrice del documentario “Portami via” sui corridoi umanitari. Luca Mattiucci, responsabile del Corriere Sociale, guiderà la conversazione nel ruolo di moderatore.Saranno temi di dibattito le missioni per il salvataggio dei migranti in mare, l’assistenza sanitaria e psicologica a bordo delle navi, e la necessità di aumentare gli sforzi per trovare soluzioni a medio e lungo termine, che possano interrompere la catena infinita di decessi nelle acque del Mediterraneo: una catastrofe umanitaria che si consuma da troppo tempo.Verranno inoltre presentati i risultati di uno studio analitico degli arrivi via mare, da cui emerge la stretta relazione esistente tra il numero di persone sbarcate nei porti di accoglienza, la loro tipologia e nazionalità, e l’organizzazione del sistema di accoglienza nel nostro Paese.L’esperienza dei volontari della Croce Rossa nei porti di sbarco darà il quadro di un flusso migratorio continuo e prevedibile, perché generato da cause contingenti e ragioni storico-politiche. Non un’emergenza, quindi, ma una situazione cronica che le istituzioni internazionali devono impegnarsi a gestire.Infine verrà trattato il tema dei corridoi umanitari: un progetto pilota per aprire vie di accesso legali e sicure per i richiedenti asilo. Le immagini del documentario “Portami via” – che raccontano la metamorfosi nella vita di una famiglia siriana, dal carcere fino a un nuovo inizio nella città di Torino – sottolineano l’urgenza di una legislazione che protegga i diritti e l’incolumità di chi parte alla ricerca di un nuovo futuro.