30 Società nazionali di Croce Rossa a Bologna per il meeting sul primo soccorso
Si è svolto a Bologna dal 13 al 15 ottobre 2016, il meeting annuale del FAEEN – First Aid Education European Network, il network europeo per la formazione al primo soccorso, quest’anno organizzato dalla Croce Rossa Italiana. Il Vice Presidente Nazionale Gabriele Bellocchi ha portato i saluti del Presidente Francesco Rocca e del Consiglio Direttivo Nazionale. Grande è stato il successo della manifestazione che ha avuto una efficiente e suggestiva organizzazione da parte del Comitato CRI di Bologna.“Siamo orgogliosi di ospitare per la prima volta il meeting europeo del FAEEN – ha detto Gabriele Bellocchi salutando tutte le Società nazionali presenti – Vogliamo mettere ancora di più al centro la cultura del primo soccorso che, per avere maggiore impatto e efficacia, deve necessariamente coinvolgere le comunità locali”. Al meeting hanno partecipato i delegati nazionali all’area salute e formazione nel campo del primo soccorso delle Società Nazionali della zona Europa. In questo incontro, 30 Società nazionali di Croce Rossa avevano la una propria rappresentanza. Per l’Italia la delegazione era costituita dal Delegato Tecnico Nazionale dell’Area 1, Maurizio Menarini, e dal delegato ai rapporti con il FAEEN, Roberto Peressutti.Si sono succeduti tre giorni di lavori con relatori di chiara fama come Pascal Cassan, direttore del Global First Aid Reference Centre della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), Eric Bernes, Coordinatore del Comitato Internazionale di Croce Rossa (ICRC) del programma “First Aid & Prehospital emergency care” e Bahnu Pratap, delegato “Care in the Community” dell’IFRC. Anche lo European Resuscitation Council ha portato un contributo con la relazione di Federico Semeraro, presidente dell’Italian Resuscitation Council.Dalle presentazioni, dai workshop e dai panel di esperti sono emerse rilevanti indicazioni operative per consentire la migliore implementazione nelle realtà nazionali delle linee guida scientifiche relative al primo soccorso e alle manovre salvavita. Prima fra tutte, l’indicazione a modificare la didattica e il modello formativo nel campo del primo soccorso (corsi più brevi, percorsi più semplici per facilitatori/istruttori, corsi “tagliati su misura” per i partecipanti) e i programmi per le scuole primarie e secondarie con metodi e strumenti adatti al livello dei ragazzi.
“Sono veramente molto soddisfatto dell’esito dei lavori dell’incontro annuale del FAEEN in quanto sono emersi, grazie al contributo dei qualificati partecipanti, elementi essenziali per dare ulteriore motivazione ai progetti di rinnovamento dell’attività educativa della Croce Rossa Italiana nel campo del primo soccorso, parte rilevante del mio mandato. In particolare, risulta confermata la validità dell’istituzione della figura dell’istruttore manovre salvavita in grado di diffondere le tecniche essenziali di primo soccorso e del progetto di formare facilitatori, specialmente fra i giovani, in grado di sostenere il programma di diffusione del primo soccorso secondo quanto previsto dalla legge Buona Scuola utilizzando le possibilità tecnologiche al passo con i tempi e le specifiche predisposizioni dei ragazzi”, ha detto Maurizio Menarini, che nelle prossime settimane illustrerà le modalità per dare corso operativo alle indicazioni europee.“Il nostro lavoro sul primo soccorso è un segno tangibile di umanità ed è un’identità molto nota di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Alcune manovre semplici fanno la differenza non solo tra la vita e la morte, ma anche tra la solidarietà e l’indifferenza, tra la speranza e il caos”, ha scritto in una lettera di ringraziamento agli organizzatori, Eric Bernes del Comitato Internazionale di Croce Rossa. “Grazie per quello che siete e per come fate le cose, così come grazie per il vostro impegno ad aiutare gli altri per garantire che ogni persona colpita da una situazione di emergenza e ogni operatore di emergenza ricevano il rispetto e il sostegno che meritano e di cui hanno bisogno. Seneca diceva “Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, è perché non osiamo che le cose sono difficili”. Quindi continuiamo a osare senza mai arrenderci. Il mondo ha bisogno di più persone come voi”, ha concluso Eric Bernes.