“Le persone qui continuano a sperare”. Da Idomeni la testimonianza di un medico volontario della Croce Rossa Italiana

di Laura Bastianetto – L’Europa ha due facce. Quella che aiuta, assicura cure mediche e fa divertire i bambini con giochi e la presenza di clown. E poi c’è l’altra, quella che costruisce barriere. In mezzo ci sono loro, i migranti che sono scappati dalla Siria, dall’Iraq e dall’Afghanistan e che, a distanza di due mesi ormai dal sorgere delle prime tende nel campo spontaneo di Idomeni, non chiedono più di andare in Germania, Svezia o in Inghilterra. “Non importa dove, basta che non ci sia la guerra”. Così molti di loro raccontano a Valerio Mogini, medico volontario CRI, che sta offrendo il suo servizio ai migranti nel campo di Idomeni insieme con due Infermiere Volontarie e la Croce Rossa ellenica. “Le persone qui sperano –racconta Valerio- e non si sono ancora perse d’animo. Quello che hanno vissuto prima di arrivare nel campo è sicuramente peggiore di questa situazione. Ecco perché resistono e chiedono di entrare in Europa”. Il ‘peggiore’ è ben visibile sui loro corpi che portano spesso i segni di ferite da guerra.

Giornata mondiale contro il razzismo, Francesco Rocca: “Benvenuto Abdullahi, da oggi cittadino italiano”

“Esistono tifosi che, seguendo la logica del branco e dell’idiozia, decidono, di fronte agli occhi indifferenti di decine di altre persone, di schernire e offendere la dignità umana, come ci dimostrano quelle deplorevoli immagini che arrivano direttamente da Madrid e da Roma. Ed esiste un tifoso granata che ha fatto della sua esistenza una lotta al razzismo e che ieri è entrato allo stadio finalmente da cittadino italiano. Per la Giornata Mondiale contro il razzismo evito di concentrarmi sulla facile condanna dei primi, piuttosto preferisco raccontare la bellissima storia di Abdullahi Ahmed, uomo somalo di 27 anni, che festeggerà oggi, nella sala consiliare di Settimo Torinese, il conferimento della cittadinanza italiana, insieme con una comunità solidale che ha fatto dell’accoglienza e dell’inclusione sociale il suo punto di forza”.

Migranti, nelle ultime ore giunti nei porti del sud Italia più di 3300 persone. Croce Rossa presente ai moli con oltre 100 volontari

La chiusura della rotta balcanica, le temperature miti e il mare calmo hanno riattivato il flusso migratorio verso l’Italia. Dopo diversi giorni di calma, nelle ultime ore si è ripetuto, a distanza di una settimana dal precedente picco, un arrivo massiccio di persone migranti sulle nostre coste. Da qualche tempo infatti non si verificano arrivi regolari, ma concentrati in poche ore: migliaia di disperati si trovano contemporaneamente in balia delle onde mettendo a dura prova il dispositivo di salvataggio.