La Croce Rossa lancia un appello di emergenza per assistere i migranti che attraversano il Mediterraneo e sbarcano in Italia

La Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR) ha lanciato oggi un appello di emergenza per 2,7 milioni di franchi svizzeri (pari a 2,6 milioni di euro) per sostenere la Croce Rossa Italiana nelle attività di assistenza a favore di 85.000 migranti. Dall’inizio del 2015, più di 35.000 persone provenienti da Africa, Asia e Medio Oriente sono partite dalla Libia e da altre località lungo la costa nordafricana, intraprendendo pericolosi viaggi attraverso il  Mar Mediterraneo, spesso rischiando la vita a bordo di imbarcazioni precarie.

Il diritto di sapere grazie al servizio CRI Restoring Family Link

Si possono raccontare storie a lieto fine di ricongiungimenti tra padre e figli, ad esempio, così come abbiamo fatto anche recentemente dopo uno sbarco, fotografando il momento dell’abbraccio tra i tre che erano stati involontariamente separati durante i soccorsi in mare e che si erano ritrovati grazie al servizio Restoring Family Link della Croce Rossa Italiana. Ma si deve anche raccontare quel ricongiungimento tra una madre e il proprio figlio, morto purtroppo durante la traversata in mare. Perché, nonostante la tragedia, è solo riabbracciando il corpo del figlio defunto che quella mamma troverà pace e chiuderà il cerchio affettivo che lega gli esseri umani tra loro.

Giornata Internazionale del Volontariato. Rocca: “L’Italia che aiuta è fatta di uomini e di donne che rappresentano una risorsa strategica per il Paese”

“C’è un’Italia fatta di uomini e di donne che offrono in silenzio il loro contributo senza chiedere niente in cambio. Un valore aggiunto che con il passare del tempo e il nascere di nuove sfide quotidiane è diventato una risorsa strategica e imprescindibile. È un’Italia appassionata, formata e pronta a intervenire in ogni situazione. È un’Italia che aiuta, ben riconoscibile sui moli, nelle città e che garantisce sostegno alle persone in difficoltà economica e a quelle senza dimora. È un’Italia che deve essere rimessa al centro anche perché ha voglia d’impegnarsi per la comunità. Occorre però anche affrontare tutto ciò con un grande sforzo culturale, per individuare le strade del cambiamento con capacità di innovazione. Noi, che già siamo presenti in ogni situazione, ci impegniamo a esserlo ancora di più, con la solidarietà, la formazione e la responsabilità che ci contraddistinguono”.