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Contro la violenza sulle donne Croce Rossa Italiana mette in campo sportelli di ascolto e centri antiviolenza per una battaglia culturale
Ha tra i 35 e i 40 anni, è italiana e sposata con figli. È l’identikit delle donne che nel corso dell’ultimo anno si sono rivolte agli sportelli e ai Centri della Croce Rossa Italiana che, ormai da 4 anni, offre accoglienza, ascolto e orientamento alle vittime di violenza. Non solo donne, però. La CRI nell’ultimo anno ha preso in carico anche uomini maltrattanti. È il caso del centro “L’Orecchio di Venere” di Asti che, dal 2015, con la nuova sede a Mondovì e lo sportello informativo presso la Croce Rossa di Monastero Bormida, sta accogliendo tre uomini che hanno chiesto un ascolto e un aiuto concreto. “Continuo a sostenere la necessità di lavorare sul piano culturale – ha detto il Direttore Generale della Croce Rossa Italiana Patrizia Ravaioli – in famiglia, nel lavoro e nella vita sociale in generale, ambiti in cui continuano a resistere comportamenti discriminatori che degenerano in violenza. Sono orgogliosa del lavoro della CRI che è in grado di rispondere a ogni tipo di vulnerabilità”.