E’ stato presentato giovedì 10 ottobre a Roma, presso la sede centrale della Croce Rossa Italiana, il Rapporto “Think Differently” – realizzato dalla Zona Europa della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICR), unitamente a un documentario sulla situazione in alcuni paesi.
Il CIVIS, Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani del Sangue che riunisce AVIS, Croce Rossa Italiana, FIDAS e FRATRES, presso l’Auditorium del Ministero della Sanità a Roma, in apertura del Forum Internazionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tenutosi l’8 e il 9 ottobre, ha presentato il proprio manifesto sulle attività legate al sistema trasfusionale e alla donazione del sangue e dei suoi derivati.
“Accogliamo con soddisfazione le parole di Barroso e Letta, ma ora c’è anche bisogno di fatti concreti: trasferimenti veloci da Lampedusa verso gli altri centri di accoglienza, ristrutturazione del CPSA lampedusano dove i migranti sono costretti a vivere in una situazione indecente, piano di accoglienza nazionale ed europeo non legato alle emergenze, corridoi umanitari per chi cerca un approdo sicuro scappando dalla guerra”, ha detto il Presidente Nazionale CRI, Francesco Rocca.
Sei operatori del CICR e un volontario della Mezzaluna Rossa Siriana sono stati rapiti il 13 ottobre da uomini armati non identificati vicino Sareqeb nella provincia di Idlib, nel nord-ovest della Siria. “Chiediamo la liberazione immediata e incondizionata dei sette colleghi rapiti questa mattina”, ha dichiarato Magne Barth, responsabile della delegazione del Comitato Internazionale in Siria.
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Intersos e sulla questione ‘Mission’. Per trasparenza e completezza di informazione vogliamo ribadire che non abbiamo mai messo in discussione la professionalità di Intersos, ma anche dei colleghi dell’Unhcr coinvolti nel programma, che conosciamo bene per il grande lavoro che svolgono.
Il quotidiano Il Messaggero dedica un articolo al lavoro della Croce Rossa Italiana a Lampedusa, con un’intervista ad Agnese Mattera, psicologa CRI, che descrive le attività di supporto psicologico svolte per i superstiti della terribile tragedia.
“I volontari della SARC al ritorno dal centro di accoglienza di Qudsaya mi hanno raccontato di una situazione molto difficile – racconta ad Al Jazeera Raefah Makki, IFRC senior communication officer-. Lì gli operatori sono impegnati nel fornire assistenza sanitaria e beni di prima necessità”. (foto Mezzaluna Rossa Siriana)
Il conflitto armato in Afghanistan non sembra placarsi, i bisogni di assistenza umanitaria alla popolazione rimangono quindi immutati. Questo è un aggiornamento sulle attività che il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha realizzato nel Paese da gennaio a settembre.
