Firenze, Conferenza Europea: Croce Rossa, le società nazionali di Serbia, Croazia e Bosnia Ezegovina raccontano l’impegno per fronteggiare l'alluvione nei Balcani
Un milione e mezzo di persone colpite in Bosnia, 7 mila persone evacuate in Croazia e 186 mila abitazioni distrutte in Serbia: sono alcuni dei numeri sulle conseguenze che l’alluvione nei Balcani ha provocato a metà maggio. I volontari della Croce Rossa della Serbia, della Croazia e della Bosnia Erzegovina hanno prontamente risposto all’emergenza supportando la popolazione locale a fronteggiare i tanti disagi.
Bosnia Erzegovina“La quantità di acqua caduta in un giorno è paragonabile a quella che nel paese cade in un anno. Le persone sono scappate via senza prendere niente – ha detto Lea Kujundnzic della Croce Rossa della Bosnia Erzegovina – e i volontari sono stati i primi a intervenire e a soccorrerle fornendo loro anche acqua potabile, generi alimentari e di prima necessità”. “Per gli abitanti della zona vedere la Croce Rossa in azione è stato come avere un segnale di speranza, non è rimasto nulla delle loro case”. In soccorso della consorella di Bosnia ed Erzegovina sono arrivate le società della Repubblica Ceca, della Macedonia, della Bulgaria e Montenegro. “Sono tutte nazioni che si trovano in condizioni economiche difficili ma non si sono risparmiate – ha detto Lea -. Grazie al potere di unità abbiamo potuto vedere le persone colpite tornare a sorridere”.
CroaziaSanja Pypacic della Croce Rossa della Croazia ha raccontato come la nazione sia stata colpita in maniera minore rispetto alle altre ma nonostante ciò ben 1.737 tra volontari e operatori sono stati attivati per l’alluvione fornendo quasi 4 mila pasti al giorno e preparandone più di 5 mila. La Croce Rossa 7.500 persone sono state ospitate in abitazioni di emergenza o sistemate presso case di altre persone. Le attività dei volontari si sono concentrate sull’organizzazione dei centri di stoccaggio e nel sostegno psicologico con l’impegno di due team al giorno. SerbiaLjubomir Miladinovic della Croce Rossa della Serbia ha raccontato il grande lavoro svolto da operatori e volontari che hanno anche provveduto a distribuire cibo e generi di prima necessità a bordo di piccole imbarcazioni. Basti considerare che sono circa mille le tonnellate di cibo distribuite. “Vi invito a riflette sul totale delle ore di lavoro volontario svolto: circa 500 mila. Un elemento quindi fondamentale per la riuscita del supporto alla popolazione nella cooperazione e nella risposta ai bisogni”. Mette Petersen della Federazione Internazionale ha ricordato il grande sostegno di tutte le società della Croce Rossa per fronteggiare l’emergenza cogliendo appieno l’importanza della pianificazione e della collaborazione e Anitta Underline, Direttore della zona Europa della Croce Rossa, ha precisato l’importanza della cooperazione e del sostegno di tutte le Società.