Il lavoro, la fatica, l’applauso finale: il primo giorno di attività della cucina nel centro di accoglienza di Camerino
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Intorno alle 22.30 di venerdì 28 ottobre, all’improvviso, un applauso. Sorprendente e spontaneo. I volontari di Croce Rossa, insieme alla Protezione Civile e alle tante organizzazioni impegnate nell’emergenza post-sisma, hanno finito di servire la cena preparata nella cucina appena montata a Camerino. Un applauso commovente che gli ospiti del centro hanno indirizzato a tutti coloro che si stanno prodigando senza sosta per la loro assistenza. Un ringraziamento speciale, che vale più di ogni parola o ricompensa. Questa la significativa chiusura di una giornata molto faticosa, iniziata con il montaggio della grande cucina di Croce Rossa fornita dal centro emergenze di Roma e arrivata durante la notte precedente dal Polo Logistico di Avezzano. Mentre all’interno del palazzetto dello sport proseguivano le normali attività di assistenza, all’esterno gli altri ragazzi avviavano il delicato processo di montaggio della struttura, in grado di ospitare al suo interno centinaia di persone e di preparare migliaia di pasti giornalieri. Nonostante la cucina fosse ancora in fase di costruzione, i volontari e operatori CRI si sono attivati per garantire comunque un pasto caldo per pranzo. E così è stato: dietro i fornelli lo chef Davide Cordoni (che abbiamo già conosciuto in occasione del sisma di Amatrice, Accumoli e Arquata, come cuoco e capo campo di Roccasalli) insieme ai suoi valenti collaboratori, ha predisposto ogni cosa per preparare e servire un buon piatto di pasta. Nel frattempo, i lavori di montaggio proseguivano di gran carriera.
Con l’ora di cena, al via la nuova distribuzione, con oltre mille pasti serviti. I volti degli ospiti del centro, evidentemente più rilassati rispetto alle ore precedenti, iniziano a cambiare espressione. Tra i dubbi sul futuro e le tante paure di questi giorni, finalmente un piccolo angolo di serenità. Volontari e operatori hanno lavorato, faticato senza tregua, consapevoli di essere ancora all’inizio di un percorso di assistenza molto delicato. Poi, all’improvviso, quell’applauso…e l’energia torna come d’incanto.
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