EXCO 2019, Rocca: “La localizzazione è fondamentale per la cooperazione internazionale”
“Dai cambiamenti climatici ai flussi migratori fino ai disastri naturali: le sfide umanitarie di oggi sono sempre più complesse, correlate e difficili da affrontare. In questa situazione così complicata per ogni operatore umanitario, esiste finalmente una parola che è diventata cruciale a livello internazionale: la localizzazione degli aiuti umanitari. Un concetto che è nel DNA stesso del Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, fin dalla sua nascita. Oggi, lo vediamo in Siria dove i volontari della Mezzaluna Rossa locale portano sul terreno oltre l’80% dell’aiuto umanitario e ancora, in Indonesia, in Mozambico, in Venezuela, dove i nostri volontari sono sempre i primi a intervenire, visto che fanno parte di ogni singola comunità locale. E questa è un’occasione importante per ribadire l’importanza di questa idea e rilanciarla per il futuro”.
Sono le parole del Presidente dell’IFRC e della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, durante la opening ceremony di EXCO 2019, the International Cooperation Expo, a Roma, dove la CRI è protagonista con uno stand informativo e un ricco programma di workshop e sessioni in cui dialogare e confrontarsi sui temi più importanti della cooperazione internazionale del presente e del futuro.
“Exco è un’ottima intuizione – ha continuato Rocca – e la Croce Rossa Italiana può mettere a disposizione oltre 150 anni di esperienza e una profonda conoscenza della cooperazione internazionale. Questa fiera è sicuramente un passo in avanti nell’immaginare partnership e disegnare il futuro del lavoro che possiamo fare tutti insieme per aiutare gli ultimi, gli invisibili, i più vulnerabili. Come operatori umanitari dobbiamo però fare anche una riflessione sulla cooperazione: non sono sufficienti solo i messaggi di tipo tecnico, dobbiamo lanciare anche messaggi di altro tipo.
Visto che il focus di questa prima edizione di EXCO è l’Africa, il messaggio deve essere anche politico: non si può parlare di politiche di cooperazione e poi lasciar morire i figli d’Africa nel mar Mediterraneo o definire la Libia un luogo sicuro dove rispedire le persone. Si è parlato molto di “multilateralismo”: questo concetto, in termini pratici, significa che l’Italia deve partecipare alle conferenze e ai trattati internazionali. Per fare un esempio, a dicembre a Marrakech ho sentito l’assenza del contributo italiano: doveva essere presente, anche se in disaccordo con il Trattato, per dire la sua come Paese coinvolto pienamente dal fenomeno migratorio”. Così Francesco Rocca anche sul sito ufficiale www.francescorocca.eu