Conferenza Internazionale: la Prima Commissione dedicata al Diritto Internazionale Umanitario

 
 

La Prima Commissione della Conferenza Internazionale del Movimento Internazionale a Ginevra è dedicata al Diritto Internazionale Umanitario e le violazioni ad esso connesse. Ancora, l’implementazione della sua applicazione, la sfida delle nuove tecnologie, la condivisione di buone pratiche.

Il Comitato di redazione

A seguire l’apertura dei lavori del Comitato di redazione delle risoluzioni, dove per la Cri ha partecipato il Prof. Giulio Bartolini, Associato di Diritto Internazionale all’Università di Roma Tre e componente del Comitato Scientifico della Croce Rossa Italiana sul DIU. “Dal primo round complessivo sulle risoluzioni – spiega il Prof. Bartolini – le delegazioni degli Stati e delle Società Nazionali si sono impegnate in un dialogo franco e costruttivo per la finalizzazione dei vari testi, incentrati sul Diritto Internazionale Umanitario, cambiamenti climatici e disastri, tutela della salute mentale nei conflitti armati e in contesti di disastri, lotta alle pandemie e promozione delle parità di genere. Emergono numerosi elementi di convergenza sulle bozze di risoluzioni, ma anche difficoltà da superare, e di conseguenza il Comitato di redazione sarà lungamente impegnato, nei prossimi giorni, nel ricercare un consenso fra le varie delegazioni prima dell’approvazione finale dei testi”.

 
 
 

“Non sono un bersaglio” approda a Ginevra

La campagna CRI approda a Ginevra. In un side event sulla protezione dei soccorritori promossa dal governo svedese, dal CICR e da diverse Società Nazionali, il Vicepresidente Nazionale e Capodelegazione, Rosario Valastro, ha sottolineato: “Abbiamo lanciato la campagna ‘Non sono un Bersaglio’ a dicembre del 2018, per denunciare le violenze contro gli operatori sanitari in Italia. La Croce Rossa italiana lavora tenacemente per il rispetto del DIU, anche in contesti apparentemente insospettabili quali l’Italia, dove i fenomeni stanno crescendo in maniera preoccupante e inaccettabile”.

La localizzazione dell’aiuto

“Durante il side event sulla localizzazione dell’aiuto – racconta Amelia Marzal, Area Cooperazione Internazionale CRI – attraverso l’esperienza delle Società Nazionali di Georgia, Mongolia e Honduras di rafforzamento delle capacità di risposta ai disastri, si sono ricordati l’importanza di una buona preparazione, di un efficace coordinamento, di strategie per finanziamenti sostenibili e delle partnership. Supportare l’agenda sulla localizzazione significa rafforzare gli attori locali sotto tutti questi punti di vista. Il Movimento si è dotato di pratiche e strumenti, Preparedness for Effective Response (PER), adattabili e flessibili a seconda del contesto e delle Consorelle coinvolte, per supportare questo processo. La CRI è in prima linea nel dare tutto l’appoggio alle Società Nazionali, perché soluzioni e risposte possano essere trovate e sviluppate a livello locale”.

 
 

Nuove tecnologie e RFL

“Le nuove tecnologie sono un’opportunità determinante per il servizio di Restoring Family Links. Come Movimento dobbiamo lavorare su reti e metodologie condivise per la gestione delle ricerche di familiari, nel rispetto del trattamento dei dati e di un approccio al tema che dovrà in ogni caso dovrà rimanere ‘umano’ e realistico. La CRI già si muove in tal senso, ad esempio utilizzando ‘Trace the face’. “. E’ il commento di Francesca Basile, Area Migrazioni, al side event sul tema.

I cambiamenti climatici

“I cambiamenti climatici sono tra le principali cause di povertà e disastri. Ne abbiamo discusso in un side event promosso da FICR, CIRC e Climate Center e Swiss Development Cooperation, in contemporanea a quello della COP25 a Madrid: gli sforzi per adattarsi al clima non sono ancora prioritari nell’Agenda umanitaria. Come Croce Rossa Italiana siamo pronti fare la nostra parte”, spiega Amelia Marzal, Area Cooperazione Internaz. CRI

 

 

 

Le conseguenze umanitarie dell’uso di armamenti nucleari 

“Un attacco nucleare è come un terremoto, un’alluvione tossica e un tornado, nello stesso momento. La distruzione di qualsiasi infrastruttura critica non permetterebbe soccorsi per giorni. Tuttavia, il rischio che questo avvenga è sempre più alto. Anche la Croce Rossa Italiana chiede che le armi nucleari siano bandite. Le conseguenze umanitarie andrebbero al di là della nostra immaginazione, come ha sottolineato la giovane Haruka Adachi della Consorella giapponese”. Lo racconta Antonio G. Di Pietro, Giovani CRI.

La Commissione sul Diritto Internazionale Umanitario 

All’interno della plenaria il susseguirsi di cinque sessioni che hanno analizzato gli scenari correnti e gli sviluppi futuri. Nuove tecnologie, conflitti armati in aree urbane, gli impatti dei conflitti sulla popolazione civile, come influenzare i comportamenti degli attori in conflitto e i meccanismi di report volontari, sono stati tra i temi affrontati dalla Commissione. La conclusione della sessione plenaria è stata scandita dal report del Relatore Adriano Iaria, Diplomazia Umanitaria Croce Rossa Italiana. 

 
 
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