Covid-19, volontari Croce Rossa al lavoro senza sosta per rispondere all’allerta
Dalle attività di supporto ai numeri di informazione ed emergenza regionali al montaggio delle tende per il pre-triage, dai trasporti sanitari anche dei “casi sospetti” alla misurazione della temperatura corporea nei porti e negli aeroporti dei viaggiatori in ingresso in Italia. Si moltiplica e continua senza sosta il lavoro dei volontari e degli operatori della Croce Rossa Italiana per rispondere all’allerta sul nuovo coronavirus.
Il servizio di informazione e orientamento garantito dalla task force del numero verde CRI Per le Persone (800.065510, attivo h.24) si amplia con un desk dedicato alla comunità cinese che potrà ricevere risposte e indicazioni in lingua da operatori specializzati, mentre in diverse zone del Nord volontari CRI stanno dando supporto anche come operatori dei numeri verdi informativi aperti a livello regionale per evitare il sovraccarico del numero unico di emergenza 112. Intanto, sono stati potenziati i trasporti sanitari, soprattutto nelle zone maggiormente investite dall’allerta, con personale specializzato e mezzi speciali pronti a rispondere anche ai casi di maggiore rischio. Un’attività realizzata prestando particolare attenzione alla sicurezza degli operatori. Oltre ai nuovi dispositivi di protezione individuale (DPI) di cui sono stati riforniti tutti i Comitati sul territorio, in Lombardia è stata infatti messa a disposizione dei volontari anche un’Unità di Crisi in grado di dare supporto psicologico e sanitario ai soccorritori impegnati sul campo.
Inoltre, mentre prosegue l’attività di screening a tappeto della temperatura corporea dei viaggiatori in arrivo nei porti e negli aeroporti italiani con migliaia di volontari impegnati, in diverse città soprattutto della Toscana, la CRI sta garantendo supporto logistico per l’allestimento delle tende del pre-triage all’ingresso dei pronto soccorso, in modo da gestire le richieste e lo smistamento dei potenziali pazienti prima dell’ingresso in ospedale. Attività a cui si aggiunge la sorveglianza attiva con il monitoraggio di diverse centinaia di nuclei familiari, in quarantena domiciliare perché potenzialmente a rischio. Nulla a che vedere con la tentata truffa dei sedicenti volontari Croce Rossa che si sarebbero proposti per test domiciliari sul nuovo covid19.
Infine la formazione, con l’attivazione di diversi corsi sui dispositivi di protezione individuale e su sui corretti comportamenti da tenere durante le attività. Come il workshop informativo organizzato dal Corpo Militare Volontario nel Centro di Mobilitazione Meridionale con approfondimenti sull’utilizzo dei dispositivi utili alle attività di biocontenimento.