Diario di una crocerossina ad Haiti – Sorella Virginia DEL SANTO
Da qualche giorno S.lla Virginia Del Santo si trova all’Italian Base Camp di Haiti, dove svolgerà il suo servizio nelle attività della ERU italiana, proseguendo l’impegno portato avanti dalle Sorelle Dianora Guicciardini ed Emilia Orlando che, l’hanno preceduta. (14-15 aprile 2010) Nuovi assetti nel personale hanno determinato un aggiunta momentanea di competenze per il mio servizio, dovrò occuparmi della gestione del magazzino viveri fino all’arrivo di altro personale. Ieri ho avuto occasione di visitare l’Ospedale dell’Associazione RAVA. Si tratta di un ospedale molto efficiente che offre un servizio totalmente gratuito alla popolazione. Il personale è davvero disponibile e cordiale, è un piacere poter collaborare così in armonia e vedere con quanta cura prestano la loro assistenza.
Nel trasferimento ho avuto occasione di vedere la città. Quello che mi ha più colpito è il caos indescrivibile, permeato, però da una sorta di ottimismo che è come se “aleggiasse” nell’aria. Parlando con collega belga, che ben conosce quest’area, abbiamo riflettuto sulla condizione e soprattutto sul modo di vivere di questo popolo. Qui le “regole”, come le intendiamo noi occidentali non esistono. Vi faccio un esempio: gli autobus coloratissimi che circolano in città, non hanno fermate fisse, se c’è qualcuno che vuole salire si fermano, ma se hanno fretta tirano dritto, tanto ne passa subito dopo un altro! La casa è crollata? Bene mettiamo una tenda e apriamo il negozio sul marciapiede utilizzando le macerie come scaffalatura! Non c’è un centimetro libero lungo le strade…è tutto un fiorire di bancarelle e venditori improvvisati! Niente li abbatte, sicuramente la povertà nella quale si trovano consente loro di fare a meno, di molte cose, ma non si tratta solo di questo. Questo popolo conserva una grande dignità che si manifesta attraverso tanti piccoli gesti… dalle tende improvvisate escono i bimbi che vanno a scuola. Tutti con la divisa pulita di colore diverso a seconda del grado di scolarità e le bimbe hanno i capelli adornati con mille fiocchi multicolori…meravigliosi!
(16-17 aprile 2010) Ieri 16 aprile sono uscita dal campo per un’attività con il personale della Croce Rossa Messicana. Hanno un magazzino lontano dal centro della città e per arrivarci, bisogna passare attraverso la Citè Soleil. Quest’ altra Haiti è ben diversa da quanto descritto precedentemente, la gente è poverissima, le loro condizioni di vita sono sconvolgenti, accampati in strutture improvvisate, risultato dell’accatastamento di materiali diversi, recuperati con tutta probabilità dalle discariche, in spazi che condividono con i propri animali rendendo, se possibile, ancor più critiche le condizioni igieniche. Non c’è traccia dell’attivismo, caotico e ottimistico incontrato in città, qui gli sguardi che abbiamo incrociato erano seri, spenti… rassegnati. Sperando inconsciamente di non sentire l’unica risposta possibile a questa domanda, ho chiesto ad alcuni ragazzi Haitiani che lavorano con noi, se fosse il terremoto la causa di questa povertà, ma questa gente è la più povera del paese e lo era anche prima del disastro. Sono così abbandonati da sembrare dimenticati, anche dagli stessi haitiani. Unico segno di misericordia una scuola e un piccolo ospedale, retto da alcune suore incontrate giorni fa. Non credo sia possibile, vedere tutto questo e restare indifferenti. Voglio concedermi la possibilità di sperare, perchè se la speranza non fosse un valore, allora nessuno sarebbe mai venuto in soccorso di questa gente travolta dall’inimmaginabile. Adesso che siamo qui, vorrei potessimo fare qualcosa, una piccola cosa, anche per quanti non posseggono niente che, un terremoto possa distruggere. (19-20 aprile 2010) Ieri sera, nello spirito comunitario e di grande unità che, sta caratterizzando il lavoro delle ERU presenti, abbiamo deciso di organizzare un evento conviviale a cui hanno partecipato i volontari ed i delegati, con ospite d’onore la Presidente della Croce Rossa Haitiana. Ogni nazione presente, ha ideato uno “stand” con pietanze tipiche. Il nostro non da meno, ha presentato un piatto della tradizione italiana davvero ricco: la pasta al forno! Inutile descrivere il successo riscosso, diciamo solo che si tratta di un piatto con il quale non si fanno sprechi… Personalmente mi sono affiancata alle nostre ragazze CRI dietro il banco e con loro abbiamo elargito porzioni che, di volta in volta si facevano più piccole per poter accontentare più persone possibili. E’ stato bello stare con loro …cuffietta in testa e grembiulino abbiamo servito al suono della musica fornita da una band locale e che musica! I ritmi di questi luoghi sono così coinvolgenti e la compagnia così simpatica, che mi sono lasciata convincere a partecipare alle danze. Lascio a voi immaginare la mia performance di ballerina insieme alle bravissime haitiane…! Qui la cultura dello stare insieme è molto forte ed importante, lo si vede dall’entusiasmo e dal coinvolgimento che si crea ad ogni occasione di ritrovo. Inutile dire il valore che questi pochi momenti di distrazione hanno, per tutto il personale impegnato. Oggi avremo la visita dell’Ufficio d’Igiene e spero che, il lavoro di ristrutturazione del magazzino che ho realizzato, dia i frutti sperati. (23 aprile 2010) Può essere banale o meno dirlo, ma la vita è davvero imprevedibile ed a contribuire a questa sua originalità, senza dubbio vi è la natura umana. Ogni volta che pensi di sapere, di esserti fatto un’idea chiara su “come vanno le cose”, ogni volta che credi di aver raggiunto la sicurezza necessaria a crearti delle opinioni, sulle piccole, come nelle grandi cose della vita, succede qualche cosa che, cambia il tuo pensiero. In un luogo di tale disagio, con mille necessità primarie a cui far fronte quotidianamente, dove la gioventù deve lottare con problemi così diversi da quelli della nostra società, mi sarei aspettata ogni genere di richiesta, dai giovani di venti anni che lavorano con noi, ma non questa: VOCABOLARI ! Sì, avete letto bene, chiedono vocabolari: Italiano francese, italiano inglese……. Li avrei abbracciati tutti forte, forte! Dopo un primo stupore però mi sono resa conto che, questo materiale non era certo stato previsto tra quanto necessario in una emergenza. Come poter far fronte a questa più che legittima oltre che lodevole richiesta? (26 aprile 2010) E’ sera, finalmente un poco di fresco rende più piacevole ed efficace un momento di riposo. Ripensando alla giornata appena trascorsa un dato è stato subito evidente, l’altalenarsi continuo di sentimenti di gioia e tristezza. Oggi, al rientro da un’interessante uscita con i colleghi della CR messicana, abbiamo trovato una sorpresa speciale per pranzo: a mezzogiorno i ragazzi e le ragazze della cucina hanno preparato un pranzo Creolo! Tutto era buonissimo anche perchè i nostri amici hanno potuto mangiare insieme a noi come una grande famiglia. Poi improvvisamente una delle signore della cucina non si è sentita bene…sapendo che sono un’infermiera, ormai tutti richiedono con fiducia il mio aiuto, così ho seguito la situazione e dopo una visita abbiamo accompagnato la nostra amica a casa. Non posso descrivervi dove abita, non saprei quali parole usare per riuscire anche in minima parte a darvi un’idea. Forse lo farò a voce al mio rientro. Con la tristezza nel cuore sono tornata al campo. A ridarmi il sorriso nella serata ci hanno pensato tre Delegati spagnoli, giovanissimi e un po’ “Hippy”. Per la mia gentilezza (così hanno detto) mi hanno regalato una rosa fatta con una lattina di coca cola! Uno spettacolo! Si è concluso così questo giorno particolare, unico e speciale come ogni giorno di questa esperienza. (30 aprile 2010) Questa mattina è partita S.lla Arioli, di rientro dal MEDEVAC che ha riportato alcune famiglie ospitate in Italia per ricevere cure mediche. Ci siamo interessati anche del reinserimento, soprattutto delle madri con bambini, indubbiamente tra le più fragili insieme agli anziani. Questi sono i momenti che evidenziano maggiormente le difficoltà ancora esistenti e gli ostacoli che in tali situazioni si frappongono anche tra chi cerca di portare aiuti. Vorremo poter fare di più e prima, una sensazione provata in ogni emergenza che porta devastazioni tali, da richiedere tempi di risoluzione ben superiori a quanto sarebbe auspicabile. Solo il miracolo del sorriso che, la gente qualunque ci rivolge per strada, ci ripaga rinfrancando la nostra volontà di impegno. (2-3 maggio 2010) Ieri 2 maggio mattinata bellissima! Sono stata invitata ad assistere alla Messa Protestante Haitiana, che si è svolta al mattino presto. Subito dopo, gli amici haitiani che lavorano con noi mi hanno guidato nel quartiere invitandomi ad entrare nelle loro case. Alcune sono ancora in piedi ma molto lesionate, tenute nonostante tutto con cura…e come al solito piene di bambini bellissimi! Durante la Messa, durata ben due ore, ho ricevuto il benvenuto “ufficiale” e la presentazione alla comunità, poi alla fine della funzione, mi hanno voluto dedicare anche un inno che, incredibilmente avevo scoperto con Beatris che mi accompagnava, di conoscere bene. E’ stata una grande emozione…tutti si sono stretti a me e mi hanno dato la mano! Oggi andrò insieme al Capo Missione a visitare gli haitiani rimpatriati, per verificarne le condizioni di vita e salute oltre all’evoluzione delle situazioni personali di ognuno. (4 maggio 2010) Questa mattina abbiamo visto pubblicato un articolo sul training culturale che, abbiamo messo in atto per i ragazzi Haitiani che lavorano nel campo. Sono particolarmente orgogliosa di questo progetto non perché sia partito da me in quanto “Virginia”, ma perché è partito dall’iniziativa di una Sorella Ho iniziato insegnando ai due ragazzi che, si occupano della caffetteria (quelli dei vocabolari) e sono rimasta meravigliata dall’entusiasmo che hanno dimostrato. Ne ho parlato con il nostro Capo Missione e Lui ha ampliato il progetto! Ma, sempre un’idea delle Sorelle rimane!Scusate, ma non posso non dare un po’ di lustro al nostro lavoro! Domani andrò in missione con il personale CR Colombiano, che insieme a quello CR del Messico sono i due gruppi di altra nazionalità con i quali sto lavorando, devo dire molto e molto bene. Stessa cosa vale per il “gruppo Salute” con il quale siamo riusciti ad organizzare una parziale distribuzione di un pallet di farmaci. (7 maggio 2010) Grazie alla disponibilità del nostro Team Leader, che mi ha consentito di fare attività anche all’esterno del campo, ho potuto fare un esperienza bellissima ieri con l’equipe CR Colombiana. Questa sera verrà a cena al campo una suora che lavora in uno dei quartieri più poveri di questa grande città. Sarà un momento di condivisione e di approfondimento della conoscenza reciproca, che data la sua esperienza certamente ci arricchirà. Siamo già pronti a rifornirla di tutto ciò che le potesse essere utile e credo che nei prossimi giorni effettueremo anche una “consegna a domicilio”…spero di essere del gruppo! Ormai siamo alla fine della missione. Presto sarò a casa e potrò avere il tempo di fare un bilancio di quanto vissuto in questi giorni d’intenso lavoro e tirerò le somme di questa esperienza così diversa dalle altre che ho fatto. (8 maggio 2010) Questa mattina, come promesso dopo il nostro incontro al campo, abbiamo portato dei viveri a Wap Jeremy, il quartiere del Porto dove opera Suor Marcella. Ho “subito” (con immenso piacere) l’assalto di un centinaio di bambini…piccoli, bellissimi! Volevano stare tutti in braccio!Ad un certo punto mi hanno portato una piccola haitiana…bionda! Credo di aver capito dalla sua espressione, guardandola negli occhi che, il vedere dei capelli come i suoi l’abbia resa felice…forse si sentiva un “piccolo anatroccolo” al contrario, fra tanti visetti scuri con capelli neri….è stato emozionante! Un regalo di fine missione.