Storia

La storia del Movimento della Croce Rossa ha origine in Italia al tempo della sanguinosa battaglia di Solferino, combattuta il 24 giugno 1859, dove emerse l’idea della necessità di assistere i feriti sui campi di battaglia senza differenza alcuna, di rispettare i soccorritori e di disporre di un’organizzazione umanitaria neutrale, concretizzatasi negli anni immediatamente successivi e a seguito della Convenzione di Ginevra del 1864.In Italia, fin dall’inizio, in derivazione delle convenzioni e risoluzioni internazionali nonché per effetto di specifiche leggi, opera la Croce Rossa Italiana che dispone tra le sue componenti, con facoltà di impiegarlo per l’assolvimento dei compiti di emergenza del tempo di pace e del tempo di guerra, di un proprio Corpo Militare, composto di elementi arruolativi volontariamente nelle diverse categorie dei suoi ruoli. L’organizzazione dei servizi cui è destinato il Corpo Militare Volontario CRI, nonché il conseguente impiego, sono determinati dai competenti organi del Ministero della Difesa, essendo il Corpo ausiliario delle Forze Armate dello Stato.Il Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana trae origine dalla disposizione emanata dal Ministro della Guerra il 1° giugno 1866, con la quale il personale delle “Squadriglie di Soccorso”, prime formazioni del Comitato Milanese per il soccorso ai feriti e malati in guerra, poi trasformatosi in Associazione Italiana della Croce Rossa , veniva assoggettato alla disciplina militare con l’adozione dell’uniforme e l’equiparazione gerarchica ai gradi dell’Esercito. Le predette “Squadriglie di Soccorso” furono subito impiegate, dallo Stato Maggiore, alle dipendenze del 5° Corpo d’Armata con il quale presero parte alla Terza Guerra d’Indipendenza e il 15 giugno 1866, nella terribile battaglia di Custoza, le Squadriglie subirono il “battesimo del fuoco”.Da quel lontano 1866 gli uomini del Corpo Militare Volontario C.R.I. operano ininterrottamente, con immutato slancio altruistico e alto senso del dovere, nei compiti di assistenza sanitaria alle Forze Armate in tempo di pace, guerra e grave crisi internazionale nonché di protezione civile in missioni umanitarie per aiuto alle popolazioni colpite da calamità, in territorio italiano e, in molti casi, anche all’estero.Il filo conduttore di un secolo e mezzo di storia degli uomini in uniforme di Croce Rossa è rappresentato dal soccorso e dall’assistenza, svolti con imparzialità e umanità, che sono la costante della missione del Corpo Militare Volontario e l’obiettivo del servizio attuato in tempi e luoghi diversi.Al Corpo, la cui Festa ricorre il 25 giugno, è concesso per legge l’uso della Bandiera nazionale.

 

La bandiera

 La bandiera 2

Al Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana è concesso l’uso della bandiera nazionale, prevista dal decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n. 1152 “. Legge 25 giugno 1985 n. 342.Per ogni militare, qualunque sia il grado rivestito, la Bandiera, che deve essere difesa anche a costo della vita ed alla quale vanno tributati i massimi onori militari, rappresenta il simbolo della Patria.Essa ricorda l’opera delle generazioni che fecero l’unità nazionale, l’eroismo ed il sacrifico di tanti che per la Patria combatterono e caddero nell’adempimento del dovere. È il simbolo dell’onore militare, dello spirito di coesione e di sacrificio. La solenne cerimonia di consegna della Bandiera al Corpo Militare della C.R.I., alla presenza di numerosissime alte autorità civili e militari e dei vertici della C.R.I., ebbe luogo il 28 ottobre 1986 a Roma presso la caserma “M.O.V.M. Sottotenente Ettore Rossi” sede della Scuola dell’Arma del Genio. L’allora Ministro della Difesa Sen. Giovanni Spadolini, che intervenne anche in veste di alto “offerente” del nuovo vessillo, fu accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Riccardo Bisognero e dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Gen. Luigi Poli. Le Forze Armate del Presidio concorsero agli onori con le Bandiere dell’Arma del Genio per l’Esercito, della Marina Militare dell’Aeronautica Militare e del Corpo della Guardia di Finanza in testa ad un reggimento interforze.

  

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