Rivista del 2 Giugno, il Presidente CRI Rocca: “E’ un orgoglio crescente, ogni anno, vedere le nostre donne e i nostri uomini sfilare per la Rivista”.
In occasione del 72° anniversario della Repubblica, anche la Croce Rossa Italiana, come di consueto, parteciperà alla tradizionale Rivista che si svolgerà nella mattinata del 2 Giugno in Via dei Fori Imperiali, a Roma.
Il tema di quest’anno è “Festa della Repubblica, UNITI per il Paese!”, per richiamare quel principio di “unità” perseguito durante il risorgimento e raggiunto un secolo fa, e che tutt’oggi si rispecchia nell’operato di tutte le componenti attive del “Sistema Paese”.
Le celebrazioni inizieranno con la cerimonia dell’alzabandiera solenne presso l’Altare della Patria, in piazza Venezia, e l’omaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Milite Ignoto con la deposizione di una corona d’alloro per proseguire con la rivista, alla presenza delle più alte cariche istituzionali, militari e religiose.
Alla Rivista, quest’anno, sfileranno trecento Sindaci dei comuni teatro della Grande Guerra e le bandiere delle Unità che presero parte alla 1^ Guerra Mondiale. Per Croce Rossa Italiana sfileranno le tre componenti: Corpo Militare, Infermiere Volontarie e Volontari. Alla Rivista è prevista la partecipazione di circa 5mila persone, appartenenti a corpi civili e militari.
Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana.
Informazioni dettagliate ed immagini dell’evento sono disponibili sul portale del Ministero della Difesa, nell’area dedicata al 2 giugno 2018.
La Croce Rossa Italiana e la Grande Guerra
Il Corpo Militare
Con l’inizio della Prima guerra mondiale, per l’Italia nel 1915, la CRI entrò in azione a fianco della Sanità Militare su due grandi campi: in zona di guerra (al fronte o nelle retrovie) ed in zona territoriale.
Furono mobilitati 65 ospedali da guerra attendati, 3 ospedali di tappa, 2 ospedali chirurgici mobili, 4 sezioni di sanità, 32 ambulanze da montagna,29 posti di soccorso ferroviari, 24 treni ospedali, 15 sezioni automobilistiche, 3 sezioni da campo per Infermiere Volontarie, 1 ambulanza lagunare ed 1 ambulanza fluviale, 6 ambulanze radiologiche e 4 bagni doccia mobili. Inoltre furono impiantati diversi magazzini di rifornimento e depositi. Fu mobilitato il seguente personale: 1163 ufficiali medici, 427 ufficiali di amministrazione, 165 farmacisti, 273 ufficiali automobilisti, 157 cappellani, 9500 tra graduati e militi.
La CRI durante la guerra organizzò ospedali per i reduci mutilati con lo scopo di rieducarli al lavoro, con un laboratorio di protesi e rieducazione sia morale (psicologica) che professionale.
Nel corso della Guerra vennero mobilitati ed impiegati 223 Unità Sanitarie complesse, 31.008 uomini (2.539 ufficiali medici, 318 farmacisti, 630 ufficiali di amministrazione e logistica, 349 cappellani, 14.650 sottufficiali, graduati e truppa, oltre alle Infermiere Volontarie ed a 4.122 civili nelle retrovie). Persero la vita per fatto d’armi, ferite e malattie 428 uomini.
Al termine del conflitto fu concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare al Corpo per l’impiego di guerra. Vennero, inoltre, concessi 522 Medaglie al Valor Militare, 1.013 Croci di Guerra e 90 Encomi solenni. Citati all’Ordine del Giorno 29 Unità Sanitarie, 14 Ufficiali e 47 Uomini di truppa.
Le Infermiere Volontarie
Allo scoppio della guerra il Corpo disponeva di circa 4000 infermiere che raddoppiarono nel corso del conflitto raggiungendo le 8.500 unità sotto la guida della Duchessa d’Aosta.
Le infermiere furono impiegate, oltre che nelle Unità Sanitarie sulla linea del fronte, anche in tutte quelle strutture ospedaliere che erano sorte ovunque sul territorio italiano, per sopperire alle necessità dei militari feriti.
Strutture spesso improvvisate in ville private, conventi, edifici pubblici, persino il Quirinale, trasformati in ospedali di fortuna, che si trovavano nelle immediate retrovie dove le Sorelle lavorarono ininterrottamente per tutto il periodo bellico.
A loro era demandata la funzionalità di queste strutture nelle quali, oltre alla cura dei feriti, dovevano occuparsi del guardaroba, della farmacia, delle cucine e di quant’altro necessitava.
Operavano sui treni ospedale che facevano la spola tra il fronte e le retrovie con il loro carico di feriti, e se la guerra mieteva vittime sul fronte, una terribile epidemia doveva mettere a dura prova le nostre infermiere: “la spagnola”. Una forma influenzale per quei tempi mortale che si portò via milioni di vite nel mondo e per la quale morirono anche molte Sorelle contagiate dal morbo.
Molte, alla fine del conflitto, furono le infermiere decorate al valor militare e tra di esse va segnalata la Medaglia d’Argento conferita alla Duchessa d’Aosta, instancabile organizzatrice, che non mancò mai di portare il suo incoraggiamento alle Sorelle anche sotto i bombardamenti sulla linea del fronte.
In totale gli ospedali territoriali della Croce Rossa Italiana furono 204 con circa 30.000 posti letto. Furono mobilitate in totale 7.320 Infermiere Volontarie.