Conclusioni del seminario sull'organizzazione e sulla riforma della Croce Rossa Italiana
Un momento del seminario Croce Rossa a JesoloDal 16 al 18 ottobre 2009 si sono riuniti a Jesolo i vertici della Croce Rossa Italiana con lo scopo di avviare un’analisi completa dell’attuale situazione dell’Associazione e concordare nuove strategie ed azioni necessarie per garantire un organico sviluppo organizzativo che permetta alla CRI un adeguamento, anche in termini statutari, agli standard internazionali del Movimento. All’incontro hanno partecipato il Commissario Straordinario CRI Francesco Rocca, il Direttore Generale Leonardo Carmenati, i Capi Dipartimento CRI, i Commissari Regionali CRI, ed i Vertici Nazionali Componenti Volontarie. Il Segretariato della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICR) ed il Comitato Internazionale di Croce Rossa (CICR) hanno assicurato il supporto nella fase di preparazione e gestione del workshop. I contenuti e la didattica sono stati curate dal Servizio 1° del Comitato Centrale. L’organizzazione e la logistica sono state garantite dallo staff e dai volontari del Comitato Regionale Veneto. Al workshop hanno partecipato le Società nazionali di CR di Spagna, Olanda, Finlandia e Germania. Due rappresentanti della CR irlandese, anch’essa impegnata in una riforma statutaria, hanno preso parte ai lavori.
INPUT INTERNAZIONALIIl workshop si è avvalso di interventi della FICR e del CICR e degli importanti contributi di Società Nazionali europee che hanno recentemente gestito cambi organizzativi e statutari importanti e che hanno condiviso le loro esperienze su:
- Linee guida FICR sulle caratteristiche di una società nazionale che funziona bene (annesso 1)
- benefici dello status semi-pubblico/semi-privato della CR finlandese e le sfide di cui è necessario essere consapevoli (annesso 6)
- status privato con alcune componenti di diritto pubblico della CR tedesca e la riforma dei collegamenti con le strutture periferiche in una Società Nazionale a carattere federale (annesso 7)
- lo status privato della CR spagnola, le relazioni con il Governo, sfide e soluzioni (annesso 8)
- il passaggio della CR olandese da Società Nazionale decentralizzata a Società Nazionale con strutture centralizzate (annesso 9)
- i punti di forza di una gioventù caratterizzata, rappresentata e completamente integrata nelle attività generali della SN finlandese (annesso 10)
- le necessarie attenzioni, identificate dal CICR, che una SN deve avere nelle relazioni con le Forze Armate al fine di preservare la propria identità indipendente, tanto nella forma quanto nella sostanza (annesso 11)
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PRIORITÁI partecipanti hanno posto i pilastri identificando le principali esigenze che l’Associazione percepisce oggi come irrinunciabili:
- efficienza
- formazione
- strategia
- definizione del ruolo ausiliario della CRI attraverso accordi o deleghe specifiche
- base legale che ne garantisca l’indipendenza
- integrità etica del personale volontario e dipendente
- responsabilità e partecipazione (es: decisioni prese da chi preposto ma condivise da chi
- deve assumerle)
- Unità
- senso appartenenza alla Croce Rossa Italiana
- capacità di risposta ai bisogni del territorio in maniera capillare, particolare attenzione alle nuove vulnerabilità
- struttura organizzativa al servizio del volontariato
- strumenti di visibilità
- apertura al territorio e a tutta la sua popolazione
- razionalizzazione delle risorse
- incremento linee di finanziamento
- rispetto assoluto dei 7 Principi Fondamentali
Il soddisfacimento di tali esigenze potrà fornire una guida nella realizzazione di una strategia d’azione e nella valutazione di indicatori dei risultati raggiunti Si sottolinea il ruolo chiave del Comitato Centrale nelle attività di:
Si sottolinea il ruolo chiave del Comitato Centrale nelle attività di:
- indirizzo
- finalità dell’Associazione
- tutela dell’emblema e dei 7 Principi
- relazioni internazionali
- gestione e controllo
- advocacy e lobby istituzionale
OUTCOMEI gruppi di lavoro hanno analizzato forze e debolezze dell’attuale struttura della CRI (Comitati e CC.VV.), hanno assunto alcuni limiti attualmente non superabili, offrendo, allo stesso tempo, possibili soluzioni a breve termine (di seguito sintetizzate), approvate all’unanimità dalla plenaria:
1. Superamento della struttura delle Componenti Volontarieun solo livello di governance affidato al Consiglio Direttivo ai differenti livelli divisione funzionale per attività con dei coordinatori delle stesse divisa unica corso unico d’accesso alla CRI e percorsi formativi successivi legati alle attività rielaborazione e sviluppo del modello della CR gioventù finlandese che si caratterizza per autodeterminazione, rappresentatività e, allo stesso tempo, totale unità ed integrazione nelle attività dell’Associazione. avvio di un percorso di cambiamento ed integrazione delle Componenti Ausiliarie 2. Status giuridico – Privatizzazione comitali localidefinizione responsabilità tra management e governance norme chiare e meccanismi di controllo e accountability, standard di qualità e competitività processo di formazione della governance su leadership e programmazione attività basata sui gruppi vulnerabili
METODOLOGIAI partecipanti, utilizzando una tecnica passo-passo, hanno dapprima assistito a presentazioni di casi studio e linee guida, lavorato poi gruppi di lavoro per evidenziare criticità e trovare soluzioni da presentare poi nelle sessioni plenarie. RACCOMANDAZIONIIl Vice Segretario Generale della FICR raccomanda alla CRI di tracciare con chiarezza la propria strada definendo prima “cosa vuole essere”, gli obbiettivi, calcolando le risorse avviando un lavoro strettamente finalizzato agli obiettivi. Allo stesso tempo il SG invita la CRI ad assumere un ruolo leader nella diplomazia umanitaria attraverso messaggi chiari e a tutti i livelli. Il CICR ugualmente invita a definire da subito le prospettive per il futuro al fine di raggiungere degli standard normativi che rendano la CRI efficiente, attiva e trasparente Gli organi internazionali ricordano che: “La CRI, per quanto regolata da leggi di Governo, non può esimersi dall’esprimere in maniera unitaria le sue aspirazioni” Il Commissario Straordinario assicura che il processo di cambiamento procederà nel senso degli input ricevuti. Chiede ai presenti di impegnarsi nella diffusione capillare degli esiti della riunione e dei successivi processi decisionali Si propone di creare un secondo momento di incontro per la valutazione dei traguardi raggiunti entro 4-6 mesi.