ROCCA (CROCE ROSSA): “ESPRIMEREMO AL CICR PREOCCUPAZIONI COMUNITA' PALESTINESE PER CONDIZIONI PRIGIONIERI PALESTINESI IN SCIOPERO DELLA FAME”

Durante la manifestazione convocata dalla Comunità Palestinese il 21 febbraio davanti al Comitato Centrale della Croce Rossa Italiana, una delegazione è stata ricevuta dal Presidente nazionale di CRI, Francesco Rocca.La delegazione, composta tra gli altri dall’ambasciatore dell’Autorità Nazionale Palestinese in Italia e dal delegato italiano della Mezzaluna Rossa Palestinese, ha espresso le sue “forti preoccupazioni” per le condizioni dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane e soprattutto per la condizioni di Samer Issawi che da 200 giorni, insieme ad altri detenuti palestinesi, è in sciopero della fame. “Nel dare il benvenuto alla delegazione, ho voluto sottolineare la grande amicizia che lega la Croce Rossa Italiana alla Mezzaluna Rossa Palestinese. Inoltre ho ricordato il forte impegno che la nostra Associazione da anni porta avanti in Palestina a supporto della popolazione che ha un grandissimo bisogno di aiuto, che vive una condizione di tensione permanente, e in particolare a supporto dell’infanzia”.”Ho ascoltato attentamente le richieste della delegazione riguardo alla condizione sanitaria e umanitaria dei prigionieri palestinesi in sciopero della fame nelle carceri israeliane. Come Presidente della Croce Rossa Italiana, riporterò al Comitato Internazionale di Croce Rossa (CICR) le istanze dei manifestanti e dell’ambasciatore dell’Anp in Italia. Nell’incontro ho anche sottolineato che il CICR e il Movimento Internazionale di Croce Rossa tutto, compresa ovviamente la CRI, ha già espresso preoccupazione per le condizioni degli scioperanti della fame e ha richiamato le autorità israeliane al rispetto del diritto di visita dei familiari”, ha dichiarato il Presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca.La Croce Rossa Italiana sostiene un importante programma psicosociale in Palestina dall’inizio del 2005, in partenariato con la Mezzaluna Rossa Palestinese (Palestine Red Crescent Society). Il progetto è basato su due Centri di assistenza psicosociale in favore dei bambini vittime del conflitto, ad Hebron e a Khan Younis nella Striscia di Gaza. Ogni Centro segue annualmente circa 9.000 piccoli pazienti, per un totale di oltre 18.000 bambini. Dal 2008, la CRI fa parte di un Consorzio di Società di Croce Rossa Europee (CR Danese, CR Islandese, CR Francese) per l’implementazione di un progetto psicosociale basato sulla scuola (School Based Psycho Social Project) chiamato CABAC (Children Affected By Armed Conflicts). Questo progetto è una componente importante del più vasto programma psicosociale sostenuto dalla CRI ed è finanziato in gran parte dall’Unione Europea. Le attività del Centro psicosociale includono anche il counselling individuale e di gruppo, oltre al servizio di riferimento ad altre strutture specializzate (servizio giuridico, sanitario, ortopedico, psichiatrico, tracing). Durante il periodo 2009-2010, il progetto è stato implementato in dieci località: sei nella West Bank (Hebron, Qalqilya, Tulkarem, Tubas, Jenin, Gerusalemme Est) e quattro nella Striscia di Gaza (Khan Younis, Deir El Balah, Gaza City, Jabalyia).L’obiettivo del progetto è migliorare il benessere psicosociale della popolazione palestinese vulnerabile, vittima del conflitto, nei Territori Palestinesi Occupati.

  

  

          

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