Leggendo le notizie provenienti dagli scenari di guerra, oggi si può facilmente avere l’impressione che il Diritto Internazionale Umanitario (DIU) abbia perso del tutto la sua rilevanza ed efficacia. Gli oltre 100 conflitti armati attualmente in corso nel mondo continuano infatti ad avere conseguenze terribili, causando gravi perdite di vite umane, ferite e sofferenze indicibili, separazioni di famiglie, venir meno dei servizi essenziali e dei beni primari di sostentamento. Tuttavia, rispettare il DIU – di cui le quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 costituiscono le pietre miliari – significa non arrendersi a tale evidenza e riaffermare il ruolo del diritto nel prevenire e mitigare queste conseguenze nefaste, salvando vite umane e tutelando la dignità degli individui.

Le quattro Convenzioni di Ginevra furono adottate il 12 agosto di 76 anni fa e, ad oggi, sono state ratificate da tutti gli Stati del mondo. Ciò testimonia il riconoscimento universale del fatto che la guerra ha bisogno di regole che ne limitino l’impatto disumano. Questi accordi costituiscono il nucleo centrale del DIU, offrendo – insieme ai loro Protocolli Aggiuntivi del 1977 – protezioni fondamentali a coloro che non prendono parte o non partecipano più alle ostilità: persone ferite e malate, personale sanitario e umanitario, prigionieri di guerra, popolazione civile.
In un mondo fortemente diviso e polarizzato, resta fondamentale ricordare che tali regole, concordate dalla comunità internazionale a seguito della Seconda guerra mondiale, restano ancora oggi lo strumento più efficace a nostra disposizione per limitare il costo umano dei conflitti. Occorre quindi che Stati e Parti in conflitto riaffermino con forza questi valori condivisi, garantendo che il DIU sia efficacemente attuato e rispettato.
La Croce Rossa Italiana, insieme all’intero Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, è impegnata in prima linea per diffondere e far rispettare questa regole, che sono alla base della nostra Umanità.