La complessa situazione internazionale attuale e il futuro dei Principi Fondamentali del Movimento. Questi i temi al centro della tavola rotonda internazionale “Le sfide attuali dell’azione umanitaria, a sessant’anni dall’adozione dei Principi Fondamentali”, organizzata dalla Croce Rossa Italiana nell’ambito delle celebrazioni annuali di Solferino.
L’evento, ospitato a Montichiari, ha visto la partecipazione di rappresentanti di circa trenta Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa provenienti da tutte le regioni del mondo. Come sottolineato in apertura dal Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, e da Kate Halff, Head of Movement Division del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), l’iniziativa nasce dalla volontà di creare uno spazio di confronto su come garantire condizioni operative adeguate per il nostro impegno umanitario, riaffermando al contempo la centralità dei Principi Fondamentali e del Diritto Internazionale Umanitario in un contesto globale sempre più frammentato, polarizzato e militarizzato.
I lavori si sono articolati in due sessioni tematiche, incentrate sulla protezione dell’azione umanitaria in scenari politicamente sensibili e sulla salvaguardia degli operatori umanitari attraverso strumenti di advocacy, comunicazione e cooperazione. Ampio spazio è stato dato alla condivisione di esperienze dirette, con particolare attenzione al ruolo della neutralità e dell’imparzialità in contesti in cui le Società Nazionali si trovano esposte a pressioni politiche, strumentalizzazioni mediatiche e disinformazione. In questo senso, è stato riconosciuto come l’applicazione coerente e visibile dei Principi rappresenti uno strumento essenziale per negoziare l’accesso umanitario, proteggere i più vulnerabili e mantenere la fiducia delle comunità e degli attori locali.
Tra i momenti più intensi della giornata, l’intervento del Presidente della Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS), Younis Al-Khatib, che ha condiviso una testimonianza diretta sulla drammatica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e sull’uccisione di numerosi operatori PRCS nel corso del conflitto in corso, richiamando l’attenzione internazionale sulla necessità di proteggere chi opera per alleviare le sofferenze nei contesti più difficili. “L’azione di Israele impedisce la consegna degli aiuti. Ogni volta che avviene la distribuzione del cibo da parte delle organizzazioni create per consegnare gli aiuti, non vengono rispettate le norme del Diritto Internazionale Umanitario e molte persone vengono uccisi. Uccisioni che riguardano anche i nostri colleghi, ne abbiamo perso tanti. Hanno perso la vita in servizio, mentre stavano dando aiuto a persone che avevano bisogno”, ha poi aggiunto Al-Khatib a margine della tavola rotonda.
Dell’impegno della Croce Rossa Italiana davanti a questa drammatica situazione a Gaza ha parlato anche il il Presidente Nazionale della CRI: “La Croce Rossa Italiana partecipa a Food For Gaza, siamo riusciti a portare aiuti necessari per la sopravvivenza della popolazione civile. Abbiamo inviato 231mila chilogrammi di farina, aiuti sanitari, ma sono una goccia nell’oceano”. Valastro ha rimarcato l’importanza di garantire la sicurezza degli operatori umanitari impegnati nelle zone di conflitto: “Avevamo una nostra delegata sul posto ma, per motivi di sicurezza, è stata trasferita e, in questo momento, è a Beirut. La protezione del personale umanitario è essenziale. Dovrebbe esserlo per tutti i Paesi firmatari delle convenzioni di Ginevra. Ma ormai sembra diventare una regola quella di attaccare gli operatori umanitari, in tutto il Medio Oriente e non solo”.
Con questa tavola rotonda, la Croce Rossa Italiana ha voluto offrire un contributo concreto al dibattito globale sull’identità, il ruolo e la protezione del Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, rinnovando il proprio impegno a rafforzare la cooperazione con le Società consorelle e a promuovere un’azione umanitaria indipendente, accessibile e fondata sui Principi che da sessant’anni ne rappresentano la guida
