Siria, Rocca a Damasco. Il dramma di un milione e mezzo di profughi e gli aiuti della Croce Rossa nell'intervista a Radio Vaticana

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Foto di Ibrahim Malla

Pubblichiamo la trascrizione dell’intervista del 27 agosto di Radio Vaticana a Francesco Rocca, che in questi giorni si trova a Damasco. Siria: scontri armati e forti esplosioni stamane in pieno centro a Damasco, dove i ribelli hanno abbattuto un elicottero nella parte nordorientale della città. Intanto da Teheran giunge la voce che il presidente siriano Assad vorrebbe incontrare l’opposizione. A riferirlo è il presidente della Commissione Esteri del parlamento iraniano in visita ieri in Siria, ribadendo la disponibilità di Teheran di ospitare eventuali negoziati. Roberta Gisotti ha raccolto la testimonianza di Francesco Rocca, Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana, giunto a Damasco per consegnare 350mila euro alla Mezzaluna Rossa in aiuto alla popolazione civile coinvolta nel conflitto, che dal marzo 2011 ha causato 25 mila morti.   Rocca – Praticamente da ieri sera stanno bombardando, gli elicotteri lanciavano razzi nella zona est… Poi man mano nella nottata e questa mattina si sono avvicinati al centro. La situazione è molto seria sotto il profilo umanitario. Ormai sono centinaia di migliaia gli sfollati dalle zone dei combattimenti. La Croce Rossa italiana sta cercando di sostenere la Mezzaluna siriana per rispondere ai bisogni che, potete immaginare, sono enormi.D. – Sappiamo che il Comitato Internazionale della Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa non hanno mai lasciato il campo…R. – Le condizioni di sicurezza sono estremamente volatili, ci si può trovare in una zona oggetto di scontri all’improvviso, quando tutto sembra tranquillo. Loro continuano a lavorare, hanno già perso sei volontari, però la Mezzaluna siriana in questi giorni, anche a Daraya due giorni fa ed anche oggi, continua a fare il suo lavoro nelle zone oggetto di combattimenti. Ovviamente, compatibilmente con la sicurezza sul luogo.D. – Lei si è incontrato a Damasco con il suo omologo della Mezzaluna Rossa: qual è stato l’oggetto del vostro colloquio?R. – Noi abbiamo stanziato 350mila euro ma sappiamo che sono una goccia nel mare. Quindi abbiamo parlato su come sviluppare il nostro aiuto sulle aree di bisogno immediate e vedere come implementare i soccorsi e la presenza della Croce Rossa Italiana in questa area. Principalmente pensiamo di lavorare nelle aree dove sono i profughi, dove sono gli sfollati, che hanno un bisogno enorme.D. – Quali sono le necessità più urgenti?R. – Sicuramente quelle alimentari perché ormai il Paese economicamente sta collassando. L’altro aspetto è quello del supporto psicologico perché parliamo di migliaia e migliaia di bambini che si trovano sotto le bombe, che sono scappati da una situazione di conflitto e c’è bisogno di accompagnare la Mezzaluna siriana in questa attività così importante. Come Croce Rossa Italiana abbiamo già una buona esperienza, lo stiamo facendo oggi in Palestina, e pensiamo di portare questa esperienza anche qua.D. – E’ bene che i media tengano i riflettori accesi sull’attività umanitaria…R. – Assolutamente sì, perché si parla soltanto dell’aspetto politico e ci si dimentica che in questo momento le stime ci dicono che gli sfollati superano il milione e mezzo. Stiamo parlando di numeri enormi di cui parliamo troppo poco, secondo me. Focalizzare sui bisogni delle persone, rimettere al centro l’uomo, per noi è importante e questa è la condizione essenziale per fare anche una corretta informazione.D. – Lei adesso dov’è diretto dopo Damasco?R. – Io adesso sto tornando a Beirut dove farò un punto della situazione con il responsabile di zona della Federazione Internazionale della Croce Rossa e poi rientro in Italia.

  

  

       

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