Giornata Mondiale contro la povertà. Rocca (CRI): “I nuovi poveri sono la nostra emergenza quotidiana”
Foto Comitato Provinciale CRI Milano
“La crisi economica internazionale ha ridisegnato la geografia delle nuove povertà. Oltre a crescere il numero delle persone che vivono in stato di povertà cronica, è notevolmente aumentato quello delle persone e delle famiglie in condizioni di disagio sociale che sempre di più si rivolgono a Croce Rossa e alle altre associazioni per assicurarsi un minimo di sussistenza alimentare e cure mediche basilari. Questo tipo di disagio è ormai una quotidiana emergenza per tutti i nostri volontari”. Lo dichiara il Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, in occasione della Giornata Mondiale contro la Povertà del 17 ottobre.”La Croce Rossa Italiana su tutto il territorio nazionale svolge un lavoro enorme a favore dei senza fissa dimora e nel sostegno alle famiglie in difficoltà. Basti pensare che solo a Milano e provincia la Croce Rossa nell’ambito del programma di aiuti alimentari distribuisce cibo a 50mila indigenti. Tutto l’anno i nostri volontari sono impegnati nella raccolta di abiti, coperte, generi alimentari da distribuire ai senza fissa dimora, ma anche alle famiglie colpite da un impoverimento progressivo a causa della perdita del lavoro o della casa”.”Le nuove povertà sono una delle principali nuove sfide che stiamo affrontando e dovremo affrontare sempre di più nel prossimo futuro. L’identikit del cosiddetto nuovo povero è in continuo cambiamento e purtroppo il dato statistico è destinato ad aumentare sempre di più: la classe media italiana che diventa sempre più povera e il segmento degli invisibili, migranti e poverissimi, che vengono ancora più marginalizzati. Ecco, noi dobbiamo ripartire da lì, da quella zona scura, scurissima, dove migliaia di persone sono costrette a vivere. Bisogna sapergli parlare, capirne i bisogni, aiutarli a 360 gradi. I nuovi poveri devono rappresentare la nostra priorità e per loro dobbiamo ridisegnare i nostri interventi, affinché essi possano recuperare una dimensione di dignità e di umanità che le difficoltà economiche e l’emarginazione sociale tendono ad annullare”.