Lo scorso 16 novembre si è concluso il percorso dei workshop informativi “CRI in Bici On tour”, un’attività che ha toccato diverse città italiane, portando con sé l’opportunità di approfondire le tecniche di soccorso in bici e di conoscere meglio le specifiche del nuovo sistema di intervento in mobilità. 

Il tour è iniziato il 28 settembre a Olbia, per poi proseguire ad Andria il 12 ottobre, a Torino il 19 ottobre, a Roma il 9 novembre, e si è concluso a Bardolino (VR) il 16 novembre.
Nonostante le difficoltà di un viaggio che ha attraversato l’Italia da nord a sud, la risposta dei partecipanti è stata entusiasta. Questo evento ha rappresentato un momento di grande crescita, non solo per i partecipanti ma anche per l’intera CRI, che ha visto concretizzarsi il suo impegno verso una forma di intervento che vede la bici come protagonista.

Il gruppo operativo di attività CRI in Bici, nato nel 2020, ha messo in moto una serie di iniziative in tutta Italia, puntando a unire l’efficienza del soccorso con la passione per il ciclismo. 

Questa innovativa proposta ha come obiettivo il supporto ai comitati per un miglior coordinamento delle attività di comunicazione, logistica e organizzazione degli eventi CRI in Bici, nonché l’implementazione del soccorso in bici. Un’idea che si è concretizzata in eventi e workshop, coinvolgendo ciclisti e soccorritori in un progetto all’avanguardia che mira a sensibilizzare e informare volontari impegnati operatori, creando una rete di supporto capillare sul territorio.

Uno degli aspetti più innovativi è proprio l’idea di un soccorso in bici, che potrebbe rivoluzionare il modo di intervenire in situazioni di emergenza. La bicicletta, sia muscolare che elettrica, si configura come un mezzo agile e veloce per raggiungere rapidamente le zone più difficili, unendo praticità e rapidità.

I partecipanti ai workshop hanno avuto l’opportunità di imparare l’allestimento delle biciclette per il soccorso, inclusi i kit di primo soccorso, il trasporto di materiale sanitario e le modalità di intervento. Le bici, infatti, sono dotate di borse laterali per attrezzature e kit di riparazione, una borsa sul manubrio per il trasporto di strumenti di emergenza e zaini con il defibrillatore DAE, indispensabile per le situazioni di urgenza.

Inoltre, è stata data grande importanza alla sicurezza dei soccorritori, con un focus sull’utilizzo di caschi omologati e le uniformi specifiche. Il corso informativo ha incluso anche la presentazione del “vademecum”: linee guida per gli interventi in bici, con particolare attenzione alla gestione delle emergenze da realizzarsi sempre in coppia, uno scenario che si riflette anche nella pianificazione di percorsi e nelle tecniche di valutazione dei pazienti.

Il lavoro svolto durante questi workshop ha ricevuto apprezzamenti da tutti i partecipanti, che hanno visto in “CRI in Bici” un progetto che non solo innova il soccorso ma contribuisce anche a diffondere la cultura della prevenzione e dell’assistenza rapida.

Con la chiusura dei workshop informativi nel 2024, si gettano le basi per una crescita continua dell’attività anche grazie al supporto di Croce Rossa Italia attraverso un gruppo di lavoro appositamente creato e di un referente designato.

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