Il 31 ottobre 2024, nel corso della 34a Conferenza Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e in occasione del 70° anniversario della Convenzione per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, si è tenuto un evento collaterale dal titolo ‘La protezione del patrimonio culturale: ricerca e buone pratiche per la protezione del patrimonio culturale nelle aree colpite da conflitti e disastri’. L’evento è stato organizzato dal Regno Unito e presieduto da Charlotte Hanson, Direttrice del Dipartimento sulla protezione del patrimonio internazionale culturale del governo britannico.
Anche grazie al supporto della Croce Rossa Britannica, l’evento ha riunito esperti di diversi settori tra cui la Professoressa Alexandra Xanthaki, UN Special Rapporteur per i diritti culturali, e Stephanie Grant, Direttrice del Cultural Protection Fund, presso il British Council, al fine di esplorare il rapporto tra patrimonio culturale e diritti umani e per scambiare le ricerche attuali e le migliori pratiche sulle strategie di restauro del patrimonio culturale. Sono state inoltre presentate alcune delle attività sostenute dal Fondo per la protezione culturale in Sudan.
La Croce Rossa Italiana ha preso parte all’evento con un intervento volto ad illustrare le buone prassi poste in essere dalla nostra Associazione negli ultimi anni nel quadro della Campagna di advocacy “Il futuro ha una lunga storia. Proteggiamola”. La Campagna è stata lanciata nel 2022 allo scopo di aumentare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni tramite una vasta azione di sensibilizzazione e di disseminazione, il particolare tramite la sua linea d’azione volta ad apporre gli ‘Scudi Blu’ sui beni culturali elegibili di tutela nei nostri territori.
L’intervento ha evidenziato la proficua collaborazione e sinergia con le istituzioni italiane, evidenziata dal patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e dal protocollo d’intesa con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), ma soprattutto il ruolo centrale dei Volontari CRI adeguatamente formati nell’azione di diffusione e attuazione di tali attività. Nelle regioni colpite da conflitti e disastri, il restauro del patrimonio culturale si è dimostrato fondamentale per consentire alle comunità colpite di ritrovare una parvenza di normalità e a migliorare la coesione sociale, due elementi essenziali per il successo del processo di riabilitazione e riconciliazione.