Mamma e figlia separate al momento della partenza, sulle coste tunisine, si ritrovano in Italia grazie al servizio RFL della Croce Rossa
Sono migliaia le persone che ogni anno, a causa di crisi umanitarie, conflitti ed emergenze, perdono i contatti con la propria famiglia. Molti di loro intraprendono un viaggio lungo e insicuro, il più delle volte senza certezze, mossi dalla sola speranza di raggiungere una meta di salvezza.
Lo stesso viaggio che, poco più di un anno fa, ha intrapreso la piccola Kim, arrivata in Sicilia separata dalla madre Lewa e dalla sorellina, rimaste in Tunisia. Una bambina di appena 3 anni che, dopo aver attraversato il Mediterraneo, è giunta sola sulle coste di Lampedusa dove ha incontrato la Croce Rossa Italiana. Attraverso il servizio Restoring Family Links (RFL), la piccola è riuscita a ripristinare il contatto con la madre, supportata sin dai primi momenti del suo arrivo da mediatori culturali e psicologi.
Era il 17 aprile quando la Croce Rossa Italiana riceveva le prime informazioni dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) in Tunisia che, su richiesta della madre, si era attivato per rintracciare la piccola Kim. La separazione tra mamma e figlia era avvenuta durante il momento concitato dell’imbarco sulle coste tunisine. Lewa, insieme ad all’altra figlia minore, non era riuscita a salire a bordo, mentre Kim era partita e giunta in Italia, accudita da un’amica della madre.
Determinata a raggiungere Kim, qualche settimana dopo Lewa ritentava la traversata alla volta dell’Italia e, insieme alla figlia con cui viaggiava, giungevano a Lampedusa. La piccola Kim era stata accolta in Sicilia, Lewa e la sorellina, invece, venivano trasferite in Liguria. Nei mesi successivi la Croce Rossa svolgeva un importante ruolo di intermediazione tra le diverse autorità competenti, per facilitare i contatti e il riavvicinamento della famiglia, fino al momento dell’abbraccio che le ha riunite nel mese di settembre ad Arezzo.
Quella di Kim e Lewa è solo una delle tante storie che la Croce Rossa Italiana si impegna quotidianamente a ricostruire e che abbiamo voluto raccontare oggi, in occasione della Giornata mondiale delle persone scomparse. Come loro, sono migliaia i familiari che vengono separati durante il loro percorso migratorio, a causa di un conflitto armato, di un disastro o di un’emergenza. Ricostruire il percorso di una persona scomparsa, provare a rintracciarla o chiarirne le sorti è il fine umanitario del servizio RFL che, attraverso la rete di collaborazione del Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, lavora in tutto il mondo per ristabilire e mantenere i legami familiari, chiarire la sorte degli scomparsi e supportare la riunificazione familiare. Solo nel 2023 sono state oltre 1300 le persone assistite dalla Croce Rossa Italiana, circa 400 le richieste ricevute per il rintraccio di persone scomparse, più di 180 i familiari localizzati grazie alle segnalazioni raccolte e oltre 60 le famiglie assistite nelle procedure di riunificazione.
Riuscire a rintracciare le persone scomparse è possibile anche grazie allo straordinario lavoro di sensibilizzazione svolto dai volontari e dagli operatori della Croce Rossa che, fornendo informazioni utili, contribuiscono a prevenire e ridurre i casi di separazione, evitando che le famiglie vengano divise lungo il percorso migratorio, anche mediando con le autorità per ricucire i legami spezzati.