IFRC

L’installazione delle due nuove cisterne d’acqua nei campi per sfollati interni di Debre Berhan segna la conclusione di un progetto pluriennale che ha visto la Croce Rossa Italiana (CRI) lavorare al fianco della Croce Rossa Etiope (ERCS) per rafforzare le capacità tecniche sulla gestione delle migrazioni in un Paese segnato da profonde crisi umanitarie.

Dal gennaio 2021, con l’apertura del nuovo ufficio regionale ad Addis Abeba, la CRI è stabilmente presente in Etiopia: un passo strategico che ha posto le basi per una cooperazione più strutturata in un Paese considerato prioritario anche dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo. Da allora, il progetto con ERCS si è sviluppato in due fasi, includendo attività di formazione, scambio di esperienze e supporto tecnico, con l’obiettivo di migliorare la comprensione dei fenomeni migratori e rafforzare le capacità operative dello staff e dei volontari ERCS.

La mobilità nella regione del Corno d’Africa è un fenomeno storico, ma negli ultimi anni è stata amplificata da conflitti, degrado ambientale, siccità, alluvioni e difficoltà economiche. In Etiopia, le tensioni interne emerse dal 2018 si sono trasformate in violenza diffusa, con massicci sfollamenti, distruzione di proprietà e gravi ricadute sociali. Il conflitto scoppiato nel novembre 2020 nel Tigray ha ulteriormente aggravato la situazione, generando una vasta crisi umanitaria nelle regioni di Afar, Amhara e Tigray. A ciò si è aggiunta l’insicurezza in Oromia, con continui episodi di violenza e nuove ondate di sfollati.

In questo contesto, rafforzare le competenze della Consorella Etiope sulla gestione delle migrazioni è diventato essenziale. Grazie al progetto, lo staff e i volontari locali hanno avuto l’opportunità di partecipare a workshop tecnici, momenti di formazione e scambi con esperti CRI in Etiopia e in Italia, incluso un workshop a Settimo Torinese che ha riunito operatori etiopi, italiani e gibutini per condividere pratiche di intervento sul campo.

L’ultima attività operativa del progetto è stato l’acquisto, finanziato interamente dalla CRI, e l’installazione di due cisterne da 10.000 litri ciascuna nei campi per sfollati interni di Debre Berhan. In un’area duramente colpita da conflitti armati e ripetute crisi ambientali, le cisterne garantiscono ogni giorno acqua potabile a circa 8.000 persone, migliorando concretamente le condizioni di vita di una comunità che, complessivamente, conta circa 30.000 sfollati.

La conclusione del progetto con questo intervento essenziale non segna però la fine dell’impegno della Croce Rossa Italiana in Etiopia, dove è attualmente attiva con altri programmi umanitari, in particolare nella regione del Tigray, confermando una presenza continuativa e un sostegno concreto alle comunità più vulnerabili in uno dei contesti più complessi del Corno d’Africa.

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