“Ci troviamo in un momento storico in cui il ruolo del diritto negli scenari di conflitto sembra sgretolarsi con una facilità disarmante, svuotandosi del suo significato. Ma è proprio in questi momenti di crisi che è fondamentale guardarsi indietro e ripercorrere le tappe che hanno definito le origini e lo sviluppo del Diritto Internazionale Umanitario fino ai nostri giorni. Soffermarsi a riflettere sulla loro forza originaria, sul carattere rivoluzionario di quell’idea nata sul campo di battaglia di Solferino nel 1859. Un’idea semplice: mettere al centro la dignità degli esseri umani, soccorrendo i feriti e i malati sui campi di battaglia e stabilendo la neutralità dei soccorritori nel conflitto”Con queste parole Rosario Valastro, presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, è intervenuto oggi alla 47th Sanremo Round Table on Current Issues of International Humanitarian Law, la tavola rotonda sanremese sui temi attuali del DIU, tradizionalmente organizzata dall’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario, in collaborazione con il Comitato Internazionale della Croce Rossa, che ha aperto oggi i battenti a Villa Ormond (Sanremo) e che vedrà confrontarsi esperti e professionisti internazionali sulle sfide e le prospettive future del Diritto Internazionale Umanitario.

“Pur rimanendo sgomenti dalle notizie che ci arrivano dai teatri di guerra, dove la vita e la dignità della popolazione civile, del personale sanitario e umanitario, di Volontarie e Volontari, vengono calpestate ogni giorno, credere in questa idea e continuare a studiarne le declinazioni giuridiche, non vuol dire essere idealisti, vuol dire impegnarsi costantemente nel tenerla viva, arricchirla, aggiornarla, diffonderla, anche alla luce di sviluppi drammatici come quelli a cui purtroppo assistiamo oggi. Questa preoccupazione – ha sottolineato il Presidente della CRI – non riguarda solamente le gravi conseguenze umanitarie dei grandi conflitti che sono sotto i riflettori delle cronache internazionali, ma quelle di tutti gli oltre 100 conflitti
armati che sono in corso nel mondo”.

“È necessario trovare la strada per ricostruire una cultura globale del rispetto del Diritto Internazionale Umanitario, per prevenire e mitigare gli effetti nefasti dei conflitti armati, rafforzando la protezione di coloro che non prendono, o non prendono più parte, alle ostilità e garantire che chi prende parte al conflitto non provi mali superflui o sofferenze inutili”, ha aggiunto Valastro ricordando come proprio nel 2024 ricorrano due importanti anniversari, i 160 anni del Diritto Internazionale Umanitario moderno e il 75° anniversario dell’adozione delle Convenzioni di Ginevra del 1949. “Questo sarà uno dei temi principali affrontati durante la 34a Conferenza Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa che si svolgerà tra poco più di un mese e al termine della quale – come auspico – verrà approvata una risoluzione volta a riaffermare l’importanza cruciale del rispetto del Diritto Internazionale Umanitario, in linea con le raccomandazioni già incluse nella precedente Risoluzione del 2019, che rimane comunque operativa. Tramite tale risoluzione, la Comunità internazionale ricorderà il ruolo unico e particolare delle Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa come ausiliarie delle autorità pubbliche in campo umanitario; tra i loro compiti, tra i nostri compiti, c’è anche quello di assistere i rispettivi governi nella diffusione del Diritto Internazionale Umanitario e di cooperare per promuoverne il rispetto”.

La Croce Rossa Italiana è impegnata in questa opera con attività di formazione per le Forze Armate italiane. Dal 2021, l’Associazione ha un ruolo attivo all’interno della “Commissione Nazionale per lo Studio e lo Sviluppo del DIU”, creata presso il MAECI, concretizzatosi nella stesura e pubblicazione del primo Rapporto Volontario sull’attuazione del Diritto Internazionale Umanitario a livello nazionale adottato dal nostro Paese. Un impegno collettivo che ha portato alla successiva istituzione da parte del Ministero della Difesa italiano di un Gruppo di lavoro attualmente impegnato nella stesura del nuovo Manuale militare sul Diritto internazionale applicabile alle operazioni militari, e di cui numerosi esperti della CRI fanno parte. L’attività della Croce Rossa Italiana nella diffusione del DIU si declina, inoltre, nei confronti delle comunità, tramite, ad esempio, l’attività di tutela dei beni culturali con l’apposizione dello Scudo Blu su siti culturali e monumenti italiani, o la conduzione di attività di advocacy e sensibilizzazione per la proibizione delle armi nucleari o la limitazione dei sistemi d’arma autonomi. Un target molto importante sono ovviamente anche le giovani generazioni: agli studenti delle scuole secondarie sono rivolte le nostre gare regionali e quella nazionale, volte a far conoscere il DIU tramite un gioco di ruolo.

“È anche da queste attività che, crediamo, passi la ricostruzione di una cultura di rispetto del Diritto Internazionale Umanitario di cui si ha così bisogno. Solo con quest’opera di diffusione possiamo garantire che l’Umanità, primo tra i nostri Princìpi, non venga mai messa in discussione da nessun conflitto, da nessuna controversia, in nessun luogo o tempo”, ha concluso il Presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro.

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