A causa delle operazioni di bonifica per il disinnesco e il successivo brillamento di tre ordigni bellici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, domenica 17 marzo 2024 sono state evacuate circa 7.000 persone tra Gorizia e Nova Gorica (SLO). Inoltre, per garantire un’adeguata cornice di sicurezza, durante le operazioni di rimozione del sistema di innesco, è stato necessario interdire il traffico nelle strade adiacenti alla zona di ritrovamento degli ordigni. L’operazione ha coinvolto sia il territorio italiano sia quello sloveno.

Si è reso necessario procedere alle operazioni di evacuazione per i residenti nella zona rossa, svoltesi:

  • sabato 16 marzo: trasferimento dei soggetti fragili che risiedono nell’area interessata ai Centri di Raccolta/Accoglienza,
  • domenica 17 marzo (tra le 07.00 e le 09.00 di mattina): evacuazione di circa 1.200 persone sul versante italiano e 5.800 su quello sloveno, all’interno di un’ellisse (area rossa) di 600 metri dal punto di ritrovamento delle bombe.
  • Alle ore 10.00: operazioni di disinnesco e brillamento a cura del nucleo bonifica.

Il raggio di sicurezza è stato fissato in 600 metri dove i tre ordigni sono stati rinvenuti durante alcuni lavori nella zona della stazione ferroviaria di Nova Gorica a poche decine di metri dal confine. Le bombe aeree ritrovate sono: la prima di 500 libbre di fabbricazione britannica; la seconda delle stesse dimensioni, ma di provenienza americana; mentre la terza di 250 libbre britannica. Per l’occasione e vista l’attività transfrontaliera, è stato creato un Centro di Coordinamento e Sicurezza in Slovenia, presso il Comando dei Vigili del Fuoco di Nova Gorica, con un ufficiale di collegamento delle Forze di Polizia italiane (LO) e: 

  • Un Centro Operativo di collegamento soccorso in Prefettura a Gorizia, con tutte le componenti del sistema di Protezione Civile e dei Gestori delle aziende erogatrici di luce, acqua e gas,
  • Un Centro Operativo Comunale in municipio a Gorizia (COC).

Inoltre, le operazioni di controllo sono state seguite, nel settore italiano, da un drone della Polizia di Stato, strumento estremamente utile per monitorare l’aerea interdetta. Alle operazioni ha partecipato anche un team OPEM del Comitato di Gorizia della CRI composto da Volontari e Infermiere Volontarie che ha svolto prioritariamente:

  • attività socio-assistenziali presso il Centro di Accoglienza persone evacuate “S. Ilario”,
  • trasporti dalle abitazioni al Centro di Accoglienza e viceversa,
  • attività varie di supporto congiuntamente ai nuclei di Protezione Civile Comunale,
  • attivazione di una Cellula CRI GO di Risposta e Monitoraggio delle operazioni sul terreno.

Per i cittadini che hanno dovuto lasciare la propria casa per permettere la rimozione dei residuati è stata allestita, come detto, una Zona di accoglienza gestita da PROCIV con il supporto di altre strutture operative del sistema di Protezione Civile.  Per raggiunger e la predetta area, il Comune ha organizzato un servizio di navette gratuito comprendente anche il ritorno alle abitazioni al termine dell’emergenza.  Per sensibilizzare la popolazione interessata all’attività, già alcuni giorni prima dell’evento, la Protezione Civile Comunale, ha diffuso volantini informativi nei principali punti di aggregazione cittadini (scuole, parrocchie e negozi), sul sito del Comune e sull’applicazione “Alert System”.

Al termine delle operazioni, il Prefetto  di Gorizia dott. Raffaele Ricciardi ha ringraziato i presenti per il preziosissimo lavoro svolto che ha consentito di concludere l’attività in assoluta sicurezza e in tempi ragionevolmente brevi: “Ritengo doveroso ringraziare – ha sottolineato – il Comune di Gorizia che ha curato le attività di informazione e di ricovero della popolazione, le Forze dell’Ordine che hanno vigilato sull’evacuazione dell’area, le autorità sanitarie che hanno preso in carico le persone bisognose di assistenza, i Vigili del Fuoco, i militari del 3° Reggimento Genio Guastatori e gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica Sperimentale di Trieste per il loro prezioso supporto e, non per ultimo, tutti i Volontari di Protezione Civile, che come al solito hanno collaborato in maniera silenziosa ma efficace”.

Il Prefetto ha inoltre rinnovato il suo compiacimento per la perfetta sinergia tra istituzioni italiane e slovene, già dimostrata lo scorso luglio in occasione di analoga attività

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