Trent’anni fa, a soli 24 anni, Sorella Maria Cristina Luinetti perse la vita a Mogadiscio durante una missione umanitaria. Una ferita ancora aperta per il Corpo delle Infermiere Volontarie CRI ma allo stesso tempo un grande esempio di pace e di amore grazie alla coerenza con la sua fede e con i valori della Croce Rossa.
“Oggi ricorrono i trenta anni dal sacrificio di Sorella Maria Cristina Luinetti, una donna della Croce Rossa, una Rappresentante del Corpo delle Infermiere Volontarie della CRI che, lontano da casa, decise di incarnare quel motto ‘Ama, conforta, lavora e salva’ fino alle sue estreme conseguenze, divenendo la prima donna italiana caduta in una missione internazionale di pace. Sorella Luinetti passò soltanto 19 giorni in Somalia; inviata a Mogadiscio il 20 novembre 1993 per prendere parte alla missione internazionale UNOSOM II, venne uccisa il 9 dicembre 1993. Le sue altissime azioni furono guidate da una profonda consapevolezza relativa ai rischi che correva nell’offrirsi ostaggio che fu seconda soltanto alla altrettanto profonda consapevolezza di proteggere vittime innocenti all’interno del poliambulatorio dove prestava servizio in favore della popolazione somala. La sua azione, mossa dall’imperituro principio di Umanità che rappresenta il pilastro della nostra azione umanitaria, è ancora oggi fonte di ispirazione per il personale militare in Italia e all’estero e per i 160.000 Volontari e Volontarie presenti nei quasi 700 comitati della Croce Rossa Italiana che, ogni giorno, si confermano un punto di riferimento per la popolazione. Il messaggio di Sorella Luinetti è più attuale che mai. Ancora oggi assistiamo a gravi violazioni della neutralità del personale sanitario e delle strutture sanitarie che sono sistematicamente oggetto di attacco. Il Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è impegnato affinché gli Stati e tutte le parti in conflitto si rispettino il diritto internazionale umanitario e il personale sanitario sia sempre rispettato e protetto. Un principio che è stato sancito per la prima volta nel 1863 e che trovò la sua formulazione giuridica un anno più tardi. Davanti alla regressione di principi umanitari, la Croce Rossa Italiana risponde con un impegno ancor più sentito nella diffusione e disseminazione del Diritto Internazionale Umanitario tra le Forze Armate e i civili. Che l’azione di Sorella Luinetti possa ispirarci, guidarci e dare conforto”. Le parole del Presidente CRI Rosario Valastro nel trentesimo anniversario della scomparsa di Sorella Maria Cristina Luinetti.