La CRI ricorda al Governo italiano le sue preoccupazioni

Dal 27 novembre al 1° dicembre p.v., la sede delle Nazioni Unite a New York ospiterà il 2° Meeting degli Stati Parte al Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) – il Trattato entrato in vigore il 22 gennaio 2021, che, per la prima volta nella storia, ha stabilito un divieto globale ed inequivocabile all’uso e ai test delle armi nucleari. Nel 1° Meeting degli Stati Parte, tenutosi a giugno dello scorso anno, era stato riaffermato il ruolo ed il valore aggiunto del Trattato nella più ampia architettura del disarmo nucleare e della non proliferazione.

La tendenza odierna verso una nuova corsa gli armamenti e il crescente rischio che le armi nucleari vengano usate di nuovo, in modo intenzionale o accidentale, rendono infatti il TPNW e il suo obiettivo di raggiungere la completa eliminazione di queste armi più che mai rilevante. L’attuale contesto internazionale richiede maggiori sforzi congiunti per contenere le dinamiche di proliferazione, invertire la tendenza verso questa corsa agli armamenti e rafforzare il tabù contro l’uso dell’arma nucleare.

Il Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ritiene che, per raggiungere questi progressi, sia fondamentale una collaborazione costruttiva tra Stati già parte al TPNW e Stati che invece non vi hanno aderito, come l’Italia. La Croce Rossa Italiana, nell’ambito della sua campagna di advocacy Nuclear Experience, ha infatti ricordato al Governo italiano che impegnarsi insieme agli Stati già Parte al Trattato permetterebbe di ridurre la polarizzazione nel campo del disarmo e della non proliferazione nucleare nonché di contribuire alle discussioni su temi quali il regime di verifica rispetto al disarmo nucleare, le salvaguardie, l’assistenza alle vittime e la bonifica ambientale, la cui rilevanza supera i meriti specifici del TPNW.

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