La Croce Rossa italiana, in seguito al danneggiamento della diga di Kakhovka, ha immediatamente disposto, per volontà del suo Presidente Rosario Valastro, l’invio di aiuti alla Croce Rossa Ucraina, con cui siamo in costante contatto, e che insieme con il SESU (Protezione Civile Ucraina) sta lavorando per evacuare la popolazione colpita. Il danneggiamento della centrale ha causato le massicce inondazioni nella regione di Kherson, causando in alcuni insediamenti la privazione di energia elettrica. Secondo le previsioni preliminari, oltre 16.000 persone dovrebbero essere evacuate nelle regioni limitrofe.

Le criticità prevalenti, già rilevate, sono la mancanza di acqua potabile, la scarsità di scorte di cibo, le precarie condizioni igienico sanitarie e le limitate attrezzature per la risposta alle emergenze. Perciò la CRI ha disposto l’invio del seguente materiale: un potabilizzatore carrellato da 30mc d’acqua potabile al giorno, con rispettive vasche e cisterne collassabili, per agevolare l’uso e la distribuzione, un modulo intervento idraulico a bassa capacità, per l’intervento a supporto e ripristino delle abitazioni, due pulmini trasporto con pedana disabili e gancio di traino (per trasferimento di personale e assistenza alla popolazione, con capacità di traino dei moduli carrellati), oltre a 5mila sacchi salme.

I mezzi e i materiali saranno consegnati alla Croce Rossa Ucraina presso Chernivtsi come normalmente organizzato, osservata l’impossibilità a raggiungere l’area di Kherson per motivi di sicurezza.

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