Domani a Bruxelles, presso la sede della Red Cross EU Office, verranno presentati i risultati del progetto

Croce Rossa Italiana è impegnata a sostenere i sopravvissuti e le potenziali vittime di tratta di esseri umani, in un’ottica di inclusione socio-lavorativa attraverso il supporto alla persona nella creazione di un percorso di autonomia e di allontanamento fisico ed emotivo dalle situazioni di violenza. CRI riesce a operare in tal senso grazie alla ramificata presenza sul territorio, e all’impegno dei propri operatori.

In quest’ottica, grazie all’implementazione di progetti finanziati dalla Commissione Europea, e in particolare dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI), è stata intensificata, negli ultimi anni, la risposta in tema di prevenzione della Violenza Sessuale e di Genere e della Tratta di esseri umani.

Nell’anno 2022, la CRI, nel ruolo di capofila del progetto FAST – Foster Action and Support to Trafficked persons, insieme ad altre 5 organizzazioni (International Rescue Committee e Cnos Fap – Italia, Croce Rossa Britannica – Regno Unito, Croce Rossa Olandese – Paesi Bassi, Consiglio Greco per i rifugiati – Grecia) ha formato 600 operatori e volontari impegnati sul campo all’accoglienza delle persone migranti.

L’inserimento sociale e lavorativo risulta, nel contesto del riconoscimento delle vittime di tratta quali vittime di violenza di genere, uno strumento essenziale per favorire la fuoriuscita dal circuito della violenza, grazie anche alla collaborazione territoriale con enti di formazione professionale, come CNOS-FAP, e la Fondazione Michele Rua in Piemonte.

Partendo da questa riflessione, sul territorio di Torino e provincia è stato sviluppato un percorso di individuazione delle persone vulnerabili e la costruzione di percorsi ad hoc che hanno facilitato l’inserimento lavorativo di donne sopravvissute.

 Per raggiungere gli obiettivi preposti, il progetto ha delineato un programma volto a promuovere e sviluppare le competenze personali e professionali di gruppi di donne e ragazze, anche attraverso metodologie di gestione dello stress e di condivisione delle dinamiche interculturali nel Paese ospitante, contestualizzate in un processo di empowerment personale basato su interventi ad hoc altamente personalizzati, sostenuti anche a livello psico-sociale. 

I risultati più importanti del progetto sono:

  • Sviluppo di nuove metodologie di rafforzamento delle competenze dei professionisti che si occupano di assistenza ed accoglienza delle persone migranti (seconda accoglienza, primo soccorso e prima accoglienza agli sbarchi), per identificare gli individui a rischio di tratta e professionalizzare la risposta ai bisogni primari, costruendo percorsi individuali di inclusione socio-lavorativa sul medio-lungo termine;
  • Organizzazione di seminari di empowerment rivolti ai sopravvissuti, al fine di rafforzare i meccanismi di reazione e incrementare la resilienza;
  • Potenziamento della cooperazione transnazionale tra i paesi aderenti al progetto e condivisione di buone pratiche, nuove metodologie, moduli formativi nonché indicazioni sulle tendenze emergenti.

Nel biennio 2020-2022 la CRI ha supportato circa 200 persone migranti potenziali vittime di tratta, fornendo supporto legale, facilitando l’accesso ai servizi, organizzando laboratori di gruppo e percorsi formativi, fino a garantire loro stage lavorativi. Nel territorio italiano, grazie alla collaborazione tra CRI e IRC, sono stati formati più di 100 operatori nelle regioni Piemonte, Lazio e Sicilia.

Il consorzio ha supportato più di 300 sopravvissuti potenziali vittime della tratta e formato più di 600 operatori che si occupano di accoglienza e sostegno di migranti. Le attività del progetto, sono state implementate in Italia, Grecia, Paesi Bassi e Regno Unito. Contestualmente alla conclusione del progetto ed al raggiungimento di questi risultati, il consorzio diffonderà i risultati del progetto FAST a Bruxelles, il 15 febbraio 2023, presso la sede della Red Cross EU Office. L’evento vedrà la partecipazione di rappresentanti della Commissione Europea e di Organizzazioni Non Governative, oltre ad esperti in tema di tratta di esseri umani.

L’evento rappresenta la conclusione del progetto FAST, ma la proficua collaborazione proseguirà con un nuovo progetto, finanziato da AMIF e denominato DIRECT. Tra gli elementi innovativi, DIRECT introduce l’obiettivo di prevenire la tratta attraverso una solida cooperazione e partecipazione diretta delle comunità di migranti attraverso il coinvolgimento attivo dei loro rappresentanti. 

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