La Croce Rossa Italiana (CRI) parteciperà alla COP 27, organizzata a Sharm el-Sheikh – Egitto, dal 6 al 18 novembre, in qualità di firmataria della “Carta per il Clima e l’Ambiente per le Organizzazioni Umanitarie”.

Sono circa 300 le organizzazioni umanitarie che hanno aderito alla Carta in oltre 100 Paesi a livello locale, nazionale e internazionale. Sono drammaticamente cresciute le esigenze alle quali le Organizzazioni devono far fronte.

Dall’ultimo rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici) sugli impatti del cambiamento climatico, l’adattamento e la vulnerabilità è emerso che il cambiamento climatico sta contribuendo alle crisi umanitarie, colpendo e minacciando la vita e i mezzi di sostentamento di milioni di persone, soprattutto delle più vulnerabili ed emarginate.

Un impatto che si ripercuote sul lavoro quotidiano della Croce Rossa e delle altre organizzazioni umanitarie. Dall’insicurezza alimentare ed idrica legata a siccità ed alluvioni, all’innalzamento del livello dei mari che minacciano la vita delle comunità costiere, caldo estremo e ondate di freddo, più frequenti e intensi eventi meteorologici estremi, la crisi climatica sta mettendo a dura prova la capacità delle persone di far fronte e la capacità di risposta del settore umanitario.

Alla COP27 le Organizzazioni umanitarie firmatarie chiedono di raddoppiare gli sforzi nel ridurre le emissioni di gas serra, per evitare conseguenze più disastrose sulle persone e sull’ambiente, per garantire che le esigenze umanitarie siano soddisfatte e per fornire il sostegno necessario alle comunità vulnerabili in tutto il mondo. E’ necessario adattarsi e fornire soluzioni alle minacce presenti e crescenti che le crisi climatiche e ambientali pongono.

“Nessuna regione del mondo è risparmiata dagli impatti devastanti della crisi climatica – sottolinea Francesco Rocca, Presidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) e
della Croce Rossa Italiana. – ma le comunità più vulnerabili ai suoi effetti ricevono il minimo aiuto. I nostri nuovi dati mostrano che nessuno dei 30 paesi più vulnerabili è tra i 30 maggiori beneficiari di finanziamenti pro capite per l’adattamento. Alla COP27, la Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC) inviterà i leader mondiali a ridurre le emissioni di gas serra e aumentare in modo significativo i finanziamenti per consentire alle comunità più vulnerabili di adattarsi e far fronte agli impatti catastrofici che stanno già affrontando”.
“Il nostro pianeta è in crisi e il cambiamento climatico sta uccidendo i più vulnerabili. La COP27 fallirà – dice Francesco Rocca – se i leader mondiali non sosterranno le comunità che sono in prima linea nel cambiamento climatico. Le famiglie che stanno perdendo i propri cari, la casa o i mezzi di sussistenza non possono permettersi di aspettare vaghe promesse o deboli impegni”.
“Per salvare vite umane ora e in futuro – continua Rocca – abbiamo bisogno di un’azione politica e di cambiamenti concreti che diano la priorità alle comunità più a rischio e le aiutino a diventare più resilienti. La crisi climatica è qui ora e dobbiamo proteggere le persone più colpite”.

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