Valastro: "Questi documenti sono simbolo di un impegno che, oggi come allora, contraddistingue il nostro operato anche nei contesti più delicati. Siamo eredi di una storia importante"

Mappe a colori e dossier dattiloscritti risalenti al periodo della Seconda Guerra Mondiale, realizzati dall’Ufficio Tecnico Sanitario del Comitato Centrale della CRI e relativi a piani antiaerei e anti-attacco chimico di diverse città italiane (Agrigento, Avellino, Belluno, Bergamo, Brescia, Caltanissetta, Catanzaro, L’Aquila, Lucca, Lecce, Macerata, ecc), sono stati restituiti alla Croce Rossa Italiana a seguito del lavoro svolto dai Carabinieri del Nucleo di Roma del Comando Tutela Patrimonio Culturale. Il materiale era stato posto in vendita online da un privato, salvo poi essere sequestrato a seguito di una denuncia rivolta proprio ai Carabinieri. Dopo gli accertamenti necessari e i relativi atti giudiziari, i documenti tornano così alla CRI e saranno custoditi nell’Archivio Storico dell’Associazione. 

“Il più sincero ringraziamento all’Arma dei Carabinieri, con la quale la Croce Rossa collabora da sempre, per averci permesso di riportare a casa documenti che sono parte integrante della nostra storia – ha detto il Vicepresidente della Croce Rossa, Rosario Valastro – e dell’attività di supporto svolta nel corso della Seconda Guerra Mondiale dalla Croce Rossa Italiana e dai suoi Volontari. Davanti al conflitto e alle emergenze che ne scaturirono, la CRI si fece trovare pronta, confermando il suo impegno al servizio di qualsiasi vulnerabilità. Questi documenti sono il segnale indelebile della costanza e della passione che muovono le nostre donne e i nostri uomini, e sono simbolo di una ferma volontà che, oggi come allora, contraddistingue il nostro operato anche nei contesti più delicati e dinanzi alle grandi sfide. Stiamo lavorando per rendere nuovamente fruibile il nostro archivio che ha distaccamenti in tutta Italia. A Trieste, ad esempio, abbiamo una testimonianza dell’esodo giuliano-dalmata, rispetto al quale Croce Rossa operò in soccorso dei profughi. Avere un passato così prestigioso è per noi una spinta per il futuro. Siamo eredi di una storia importante”.

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