Il Presidente Francesco Rocca ai volontari sulla totale estraneità personale e della CRI all'inchiesta della magistratura vaticana

In merito agli articoli di giornale usciti negli ultimi due giorni in relazione all’inchiesta della magistratura vaticana riferita al Cardinale Becciu, Torzi ed altri, ritengo necessario fare una precisazione a beneficio di tutti.

Gli unici rapporti intervenuti tra la Croce Rossa Italiana e il broker sotto indagine Gianluigi Torzi, riguardano una regolare fornitura di dispositivi di protezione individuale che lui – come tanti altri – si offrì di facilitare nel periodo più duro, marzo 2020, in cui questi ultimi scarseggiavano nel nostro Paese (mascherine FFP2 che furono acquistate, dopo un attento vaglio degli uffici competenti, seguendo le procedure previste dalla legge per gli approvvigionamenti e ad un prezzo assolutamente in linea con il mercato se non più basso). Dunque nessuno “scambio”. Per altro Torzi poi decise di aderire al “volontariato temporaneo”, così come altre decine di migliaia di connazionali. Questi rapporti tra Torzi e la CRI nulla hanno a che vedere con l’indagine in corso, che riguarda tutt’altro.

Io conoscevo Torzi perché, nell’ambito delle mie attività professionali, ero nell’“advisory board” di una sua società sin dal primo semestre del 2019, una realtà i cui componenti erano figure specchiate e che rivestivano o avevano rivestito ruoli di altissimo livello. Probabilmente il giornalista ha fatto confusione sul termine “director”, perché un consiglio di amministrazione in Inghilterra viene definito “board of directors”. Ciò non significa che io dirigessi qualcosa, in quanto non ero direttore, ma solo membro del consiglio, e non ho mai avuto ruoli esecutivi dentro quella società. Oltretutto, dal momento dell’uscita delle prime notizie dell’inchiesta nel giugno 2020, ho interrotto con quest’ultimo qualsiasi tipo di rapporto professionale.

Niente di più, come gli stessi articoli nel testo sottolineano in relazione alla mia estraneità ai fatti dell’indagine dei pm vaticani. Il resto è accostamento forzato ai fini giornalistici. D’altronde se si legge l’articolo oltre il titolo, tutto appare chiaro ed evidente. Ma spesso, purtroppo, ci si ferma al titolo.

Ritenevo doverosa questa mia, per il rispetto nei confronti di ogni singolo volontario della Croce Rossa Italiana.

Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana

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