8 marzo: le donne che ci salvano, dalla pandemia e non solo
“Dopo il verbo ‘amare’, il verbo ‘aiutare’ è il più bello del mondo. E l’aiuto, il soccorso, l’umanità sono storicamente e attualmente declinati al femminile.
Sono fiero, in occasione della Festa della Donna, di poter presentare questi dati che consentono una fotografia puntuale dell’impegno delle donne nel volontariato della Croce Rossa.
Gli eroi della pandemia, medici e infermieri sotto i riflettori in questi mesi, possiamo ben dire che nella nostra Associazione sono per la maggior parte…eroine!
Sono state 20.493, pari al 53% dei volontari, le donne impegnate nell’emergenza Covid nel 2020. Altre 25.574 le cittadine italiane che hanno deciso di diventare Volontarie Temporanee durante il lockdown, il 51% delle adesioni totali. Questo rimarca soltanto una cosa, che noi di Croce Rossa ben sappiamo sin dalle origini della nostra storia, l’umanitarismo è donna.
Ieri
La Croce Rossa italiana, almeno al tempo dei nostri nonni, era un tutt’uno con la figura delle cosiddette ‘crocerossine’, vere e proprie icone dell’abnegazione e di una sorta di ‘aristocrazia del sacrificio’. Il corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa è il frutto di una forte volontà di emancipazione e partecipazione delle italiane, una istanza di rivendicazione di ‘doveri’ – paradossalmente – prima che di ‘diritti’. Ma le donne c’erano già dall’inizio. La Croce Rossa annoverava già dalla fondazione le sue ‘Dame volontarie’ che in seguito divennero, per l’esigenza, le ‘dame infermiere’. Da allora la Croce Rossa italiana ha sempre avuto una sezione femminile, che l’ha accompagnata fino a pochi anni fa, quando anche questa ‘distinzione’ è stata volutamente abolita.
Oggi
Oggi, guardando anche ai numeri della presenza e del coinvolgimento delle donne in tutto il settore umanitario, in ogni specializzazione e con ogni qualifica, vediamo quanto indispensabile, connaturata e determinante sia la loro presenza, quanto molte cose non sarebbero possibili e forse non sarebbero mai esistite senza di loro. Oggi, possiamo raccontare storie esemplari di donne in ruoli chiave della nostra organizzazione. Tuttavia, accanto a queste bellissime testimonianze, sono ancora tanti gli ambiti della società in cui la vulnerabilità è donna e passa per i luoghi comuni da smantellare, per i diritti negati, fino ad arrivare agli abusi e alle violenze che la Croce Rossa contrasta, quotidianamente. Per non parlare dei contesti di emergenza, di guerra, di violenza, dove i rischi per le donne raggiungono livelli ancora più alti.
Domani
Il solo domani possibile passa per una parità di genere reale in ogni campo. Il solo futuro auspicabile è quello in cui non siano necessarie Giornate ad attestare quello che avrebbe dovuto essere, da sempre”.