IFRC

“Riposate in pace perché noi non ripeteremo l’errore”. Questo è l’epitaffio sulla lapide dei martiri di Hiroshima. Eppure tutt’oggi, a 75 anni dalle esplosioni, circolano oltre 13.000 testate nucleari e perciò il rischio di ripeterlo, l’errore, è molto alto e concreto.

I cupi scenari internazionali

Il Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è preoccupato per le difficoltà dimostrate dagli Stati nel perseguire un mondo libero dalle armi nucleari. Le crescenti tensioni tra Paesi dotati di tali arsenali, poi, rendono lo scenario ancora più cupo. Per non parlare della pandemia di COVID-19, una situazione che sta portando già a gravissime conseguenze umanitarie, soprattutto tra le comunità più vulnerabili: inimmaginabile pensare a una combinazione tra questa crisi e una catastrofe nucleare. Infine, proprio a causa del Coronavirus, è stata rinviata la Conferenza di Revisione del “Trattato di Non-Proliferazione”, attesa da tempo.

Il Trattato per la proibizione

Il 7 luglio 2017 viene approvato dall’ONU il primo “Trattato per la proibizione delle armi nucleari”. Un testo che ne rende illegale l’uso, la minaccia, il possesso e lo stazionamento. Il Movimento Internazionale è impegnato da allora affinché il trattato venga adottato dal maggior numero di Paesi.  Mancano all’appello soltanto 5 Stati perché entri in vigore, tra cui l’Italia.

L’appello al Governo italiano in occasione della Giornata Internazionale 

Per tutte queste ragioni ho deciso di lanciare un nuovo appello a nome della Croce Rossa Italiana, in questa simbolica “Giornata Internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari”, al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio. La CRI auspica che l’Italia possa lavorare proficuamente in ambito bilaterale e multilaterale affinché, in attesa di realizzare passi concreti verso il disarmo nucleare grazie alla Conferenza di Revisione, si possano mettere comunque in campo una serie di misure di riduzione del rischio.

Lavorare per un mondo libero dalla minaccia nucleare 

Oggi più che mai è fondamentale lavorare per un mondo libero dalla minaccia nucleare, garantendo un futuro alle prossime generazioni e proteggendo l’umanità da un’arma disumana. Spero che questa pandemia globale, infatti, incentivi una riflessione sulla tutela e la salvaguardia del bene supremo di tutti gli esseri umani, quello della vita.

Lo ha scritto il Presidente CRI-IFRC, Francesco Rocca, sul sito ufficiale www.francescorocca.eu

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