Nasce il primo contratto collettivo della Croce Rossa. Un modello per tutto il Terzo Settore
Oggi è stato sottoscritto dai Sindacati Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl il primo contratto collettivo nazionale del lavoro della Croce Rossa Italiana, Enti del Terzo Settore, Organizzazione di Volontariato e Fondazioni che si pone come il Primo CCNL del Terzo Settore in quanto è rappresentativo di questa realtà.
Si tratta di un passo importante – sottolinea la Croce Rossa Italiana – perché questo nuovo contratto guarda a tutto il mondo del Terzo Settore ampliando forme di welfare e di tutele per i lavoratori ma anche fornendo agli enti del terzo settore strumenti per migliorare la capacità operativa e di assistenza. Un contratto che è frutto di un’ampia condivisione all’interno della Croce Rossa da parte degli Organi statutari e dei Comitati territoriali. Un contratto fortemente voluto dal territorio e dai Comitati CRI che contano più del 60% del personale dell’organico complessivo. Un confronto che si è concluso oggi con la sottoscrizione da parte delle organizzazioni sindacali di un contratto che risponde alle peculiarità del personale impegnato nelle attività di soccorso e assistenza.
Il nuovo CCNL oltre a valorizzare con maggiore attenzione alcune figure professionali, soprattutto in ambito sanitario e internazionale, ha l’obiettivo di favorire e garantire per i Comitati territoriali il funzionamento delle attività di soccorso, protezione civile e emergenze nazionali e internazionali.
“Siamo ad un punto di svolta importante – dice il Presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca – perché è fondamentale dare forma ad un settore che spesso non è chiaro nei confronti di chi lavora. Il CCNL sottoscritto oggi va nella direzione di garantire le tutele per i lavoratori e le lavoratrici e di dare alle organizzazioni del Terzo Settore maggiore efficienza organizzativa e operativa. Siamo soddisfatti della grande partecipazione che c’è stata per arrivare a questo risultato e siamo certi che da oggi inizi una pagina importante sul piano del riconoscimento delle professionalità che lavorano nel no profit in un contesto contrattuale più moderno e più proiettato allo sviluppo e al futuro. Il Terzo Settore è una risorsa importante per il Paese e occorrono strumenti adeguati che puntino anche a renderlo adeguato e pronto ai bisogni sempre più importanti che vengono dalla società in una perfetta integrazione e sostegno al volontariato”.