Sei mesi di Internship in Croce Rossa per lo staff della Mezzaluna Libica

Una full immersion tra lavoro sul campo e training specifici

 
 

Sono arrivati a metà settembre e lasceranno l’Italia poco prima di Natale con alle spalle tre mesi di osservazione, lavoro sul campo, training e collaborazione. Ahmed Makhlouf (32 anni) e Ahmed Masoud (27 anni) sono i primi due operatori della Mezzaluna Rossa Libica impegnati in un percorso internship in Croce Rossa Italiana. Un progetto che si inserisce nel piano di collaborazione tra la CRI e la Mezzaluna Libica che mira a rafforzare le capacità della consorella nordafricana, grazie allo scambio di buone pratiche e un vero e proprio training-on-the-job del suo staff.

“È un’esperienza molto formativa, commenta Ahmed Makhlouf. La Mezzaluna Libica e la Croce Rossa Italiana, pur in contesti molto diversi, affrontano sfide simili come la migrazione. Partecipando alla vita quotidiana della CRI stiamo imparando tantissimo, impegnandoci al massimo per fare tesoro delle esperienze e degli insegnamenti. Vogliamo tornare nel nostro paese con nuove idee per contribuire a ricalibrare la nostra strategia di lavoro”. 

Il programma dell’internship, a cui da gennaio 2020 prenderanno parte altri due componenti dello staff della Società Nazionale Libica, prevede il coinvolgimento diretto dei partecipanti nelle attività di diversi uffici della Croce Rossa Italiana: da Cooperazione Internazionale a Migrazioni fino a Emergenze, Giovani e Volontariato, così da fornire un quadro eterogeneo del lavoro e delle attività a livello nazionale. In quest’ottica, sono state organizzate anche visite sul campo ai centri di emergenze, partecipazioni alle simulazioni di protezione civile e visite ai centri di accoglienza CRI a cui si aggiungono la partecipazione a training internazionali come IMPACT e a diversi workshop e sessioni di formazione.

“Quello che ci ha più colpito in questa prima parte del nostro percorso – aggiunge Makhlouf – è la capacità della Croce Rossa Italiana di lavorare seguendo una strategia precisa ma riuscire comunque a essere flessibile di fronte agli imprevisti. I volontari sono il vero cuore della Società Nazionale ma sono supportati da un’intera struttura. Un modello a cui ispiraci anche in Libia”.

 
 
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