A Pisa il campo estivo della Croce Rossa per i bambini della striscia di Gaza

 
 

Regalare un momento di gioco e svago,lavorando al tempo stesso sul rafforzamento delle capacità di resilienza deipiù giovani. È questo l’obiettivo del “Palestine Summer Camp”, il campoestivo ospitato  dalla Croce Rossa diPisa, dedicato ai ragazzi tra i 13 e i 15 anni provenienti dai territorioccupati della Palestina. Il progetto della durata di due settimane, natodieci anni fa dalla collaborazione tra la Croce Rossa Italiana e la MezzalunaPalestinese, in questa edizione assume un significato ulteriore aprendo leporte a giovani con bisogni speciali e lavorando così su uno degliaspetti su cui è più attiva la consorella mediorientale. Attraverso attivitàludiche che consentono ai partecipanti di esprimersi, affrontare problemipsicologici, sociali e comportamentali, il programma del campo estivo mira acreare uno spazio di “normalità” nella vita dei bambinicoinvolti, in condizioni di vulnerabilità e con un passato difficile allespalle. 

 
 

24 ragazzi e 6 accompagnatori palestinesiparteciperanno fino alla metà di agosto ad attività sportive, di artigianato,culturali, a brevi corsi di introduzione professionale e a laboratori suemozioni, stress e relazioni, oltre a momenti dedicati all’approfondimentodei temi specifici del mondo della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. In unclima capace di generare fiducia, opportunità di dialogo e comprensione,lontani dalla negatività e dalla violenza che spesso caratterizza il loro ambientequotidiano, il progetto cerca di intervenire sulla capacità degli ospiti delcampo di rispondere in futuro a eventi negativi, promuovendo tra le nuovegenerazioni la formazione di membri attivi e di supporto alla loro comunità.

Un’occasione anche per sviluppare le capacitàdei volontari italiani di saper lavorare con beneficiari stranieri e per gliaccompagnatori palestinesi di acquisire gli strumenti per costruire unpercorso di rafforzamento dei centri di aggregazione e sostegnopsicosociale per bambini e adolescenti con bisogni speciali,gestiti dalla consorella palestinese nei territori occupati.

 
 
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