Climate Change, l’impegno della Croce Rossa Italiana in Nicaragua

 

Preparazione ai disastri e risposta all’emergenza, partendo dai più giovani

 
 

Il Nicaragua si trova in una delle zone geologicamente più giovani e instabili della Terra. Questo lo rende uno dei territori maggiormente esposti ai terremoti. Secondo i dati di earthquaketrack.com il Nicaragua è stato colpito da più di 90 scosse di magnitudine importante nell’ultimo anno, per lo più concentrate nel territorio Nord Occidentale e sulla costa pacifica. Molto spesso l’epicentro si trova sotto il fondo marino, al largo della costa oceanica, il che rende realistico anche il rischio di tsunami.

 

Fu proprio dopo un devastante terremoto, quello che rase al suolo la capitale Managua nel 1931, che si affermò l’idea di fondare una società nazionale della Croce Rossa in Nicaragua, progetto che si realizzò pochi anni dopo, nel 1934. Questo permise che in occasione di un ulteriore sisma che rase nuovamente al suolo Managua nel 1972, i cittadini della capitale potessero trovare immediato aiuto all’interno dei propri stessi quartieri e all’interno della propria stessa comunità, grazie ai volontari della “loro” Croce Rossa. Da allora la Croce Rossa Nicaraguense è parte integrante del sistema di protezione civile nazionale ed è in crescita  costante per numero di filiali sul territorio, volontari e campi di attività.

A causa del suo posizionamento geografico lungo la traiettoria degli uragani che si formano nell’Oceano Atlantico, il Nicaragua è ulteriormente esposto ad altri disastri naturali che variano dalle inondazioni alla siccità  e allo slittamento dei terreni a seconda del variare delle condizioni climatiche. Tali disastri, come è stato registrato, sono aumentati di forza e di frequenza in conseguenza dei recenti cambiamenti del clima.

 

Il Nicaragua e i Paesi confinanti sono stati colpiti nel 1998 dal più devastante uragano dell’Oceano Atlantico di cui si abbia memoria: l’uragano Mitch. Per numero di vittime secondo solo al Grande Uragano del 1780. Il Mitch ha ucciso più di 11.000 persone e causato più di 6 miliardi di dollari di danni, devastando l’economia dei Paesi più colpiti, come l’Honduras e lo stesso Nicaragua. Visto l’altissimo tributo di vite umane pagato per questo disastro, il nome Mitch è stato ritirato dall’Organizzazione meteorologica mondiale e non sarà mai più utilizzato per un uragano.

Sarà proprio all’indomani dell’intervento internazionale a sostegno delle popolazioni colpite dall’uragano Mitch, che la Croce Rossa Italiana, già presente con progetti di cooperazione nel settore della salute, decide di stabilire una delegazione permanente in Nicaragua e consolidare, con la consorella nicaraguense, un legame di collaborazione stabile e organico.

 

“Una collaborazione che – come dice il Presidente nazionale di CRN Oscar Gutierrez – non si fonda solo sul sostegno finanziario, ma sull’interscambio che avviene tra i nostri volontari, che ha permesso una crescita costante delle nostre capacità”.

L’intervento strategico della Croce Rossa Italiana in Nicaragua è infatti principalmente concentrato sul rafforzamento delle capacità della società nazionale, per aumentarne l’efficienza operativa e potenziare così anche la resilienza di fronte ai disastri delle singole comunità.

Erick Danilo Reyes, delegato della Croce Rossa Italiana spiega così le linee guida dell’attuale intervento di formazione e sostegno alla consorella nicaraguense: 

“Il principale progetto di cooperazione tra la Croce Rossa Italiana e la Croce Rossa Nicaraguense è stato concepito come un passo ulteriore rispetto al progetto di rafforzamento delle capacità di risposta ai disastri e alle emergenze che abbiamo sviluppato dal 2014 al 2018, che ci ha permesso di formare un cospicuo numero di volontari delle filiali di Chinandega, Chichigalpa e Leon, che sono territori particolarmente esposti ai rischi, e altri che operano nella sede centrale della Capitale.

Questo ampio e approfondito progetto di formazione è stato realizzato grazie al finanziamento della CRI, che ha fornito anche materiali, attrezzature e procedure relative agli aspetti della pianificazione operativa, della diagnostica dei rischi, della preparazione degli operatori e volontari, della sensibilizzazione della popolazione all’emergenza e la fornitura di equipaggiamento anche alle istituzioni e alle comunità”.

Il coordinamento stabilito con le istituzioni nazionali e locali è stato essenziale per la riuscita del progetto, poiché ha garantito tra l’altro l’utilizzo di metodologie comuni fatte proprie e diffuse dalle massime autorità del Sistema nazionale di protezione, riduzione del rischio e risposta ai disastri. L’intervento della Croce Rossa ha così portato anche ad un rafforzamento delle capacità delle autorità municipali nel campo della gestione delle emergenze e della resilienza comunitaria, con particolare attenzione ad esempio alla sicurezza scolare.

 
 

In questo settore la collaborazione entusiastica del ministero della Educazione ha permesso, come ha illustrato la coordinatrice del progetto supportato dalla Croce Rossa Italiana Maura Paladino, una capillarità dell’addestramento alla risposta alle emergenze che ha coinvolto più di 3mila studenti nelle varie fasi della formazione e fino a tre milioni di persone grazie all’effetto di amplificazione e replica delle attività e all’opera di sensibilizzazione sulla popolazione dei tre distretti interessati.

La formazione ha infatti realizzato fasi successive di coinvolgimento, partendo dai volontari della Croce Rossa Nicaraguense che poi hanno trasferito l’addestramento ai dirigenti e maestri delle scuole di Leon, Chinandega e Chichigalpa, che hanno costituito a loro volta con scolari e studenti brigate operative specializzate nei settori di primo soccorso, aiuto psicosociale, prevenzione degli incendi, evacuazione, sicurezza e vigilanza.

Uno degli effetti virtuosi di questo progetto è stato il trasferimento spontaneo delle capacità attraverso le successive generazioni di scolari e studenti e l’esportazione delle tecniche in altri istituti grazie al coinvolgimento anche motivazionale degli insegnanti, che una volta conseguito l’addestramento si sono loro stessi proposti alla Croce Rossa come formatori del corpo insegnante di altri istituti.

Un effetto positivo ulteriore e inatteso è stato il coinvolgimento dei genitori e famigliari nelle attività dei bambini e dei ragazzi. In occasione delle esercitazioni di sicurezza nelle scuole, infatti, di volta in volta si è verificata la presenza di membri della comunità che venivano ad assistere e chiedevano di partecipare, motivati e coinvolti dai loro figli, che tornando alle loro case spiegavano ai famigliari il significato dell’addestramento ricevuto e la necessità di imparare e essere pronti per affrontare le emergenze e aiutarsi l’un l’altro delle emergenze e della resilienza comunitaria, con particolare attenzione ad esempio  alla sicurezza scolare.

 

“I giovani sono diventati così il motore di una formazione e sensibilizzazione più ampia, grazie al senso di responsabilità e di ruolo acquisiti diventando consapevoli delle nuove conoscenze e capacità che gli ha fornito l’addestramento” racconta Marixena Coto Flores, vicedirettrice dell’Istituto Gilberto Ramirez.

“Hanno purtroppo avuto una possibilità immediata di mettersi alla prova dinanzi alla propria comunità in occasione del sisma che ha colpito la zona di Chichigalpa il 14 maggio scorso, per fortuna senza vittime. In quell’occasione i bambini e le bambine della scuola hanno reagito come erano stati abituati a fare durante le esercitazioni, ma questa volta era reale. 

 

 

Una volta realizzata la messa in sicurezza di sé stessi e dell’istituto, i ragazzi e le ragazze hanno chiesto il permesso di raggiungere le loro famiglie e le loro case, per assicurarsi che tutti stessero bene e per portare soccorso ai loro vicini che ne avessero bisogno. Per tutta la comunità è stata una dimostrazione fantastica da parte dei nostri giovani, che grazie ai corsi della Croce Rossa sono diventati già promotori di una maggiore educazione alla salute presso i loro famigliari più grandi. Ora sono sempre di più i bambini che hanno da insegnare cose ai loro genitori. Che sono grati e fieri”.

Tutta l’attività di sensibilizzazione alle problematiche causate dal cambiamento climatico e la formazione alla sicurezza e alla riduzione del rischio, vede nei giovani una importanza centrale e strategica. Sono loro gli attori del cambiamento. Grazie alla pervasività del sistema scolastico nicaraguense e al fatto che le istituzioni hanno preso questa formazione molto sul serio, le capacità di resilienza delle singole comunità è in aumento costante ed esponenziale.

È il giovanissimo Direttore Generale della Croce Rossa Nicaraguense Auner Garcia a fotografare con poche parole il cammino congiunto che ha caratterizzato “questi più di 25 anni di collaborazione che ha rafforzato l’azione che la società nazionale ha sviluppato a favore dei più vulnerabili”.

 

 

“Questo rafforzamento – sottolinea – ci consente oggi una importante crescita ed espansione delle nostre attività anche in territori più svantaggiati che la nostra società non riusciva a raggiungere, con l’apertura di nuove filiali e l’arrivo di sempre più volontari. Grazie alla Croce Rossa Italiana, la Croce Rossa Nicaraguense è sempre più forte e efficiente. E grazie a questa maggiore forza il popolo del Nicaragua può contare su migliore assistenza e più sicurezza”.

 
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