Croce Rossa Italiana più sana che mai. La risposta dell’Associazione alle continue fake-news sulla rete

 

Abbiamo appreso, in seguito a segnalazioni di alcuni soci, di un articolo anonimo apparso su una testata online che risponde all’indirizzo www.themisemetis.com contenente materiale altamente diffamatorio nei confronti della Croce Rossa Italiana. Trattandosi di un articolo molto lungo, contenente non solo vere e proprie fake-news ma anche notizie già note manipolate, estrapolate dal contesto o con dati palesemente falsi, sarebbe futile rispondere punto per punto alle calunnie.

L’articolo pretende, sin dal suo titolo “Croce Rossa Italiana in rosso”, che l’associazione verserebbe in difficoltà economiche. I bilanci sono sufficienti a dimostrare che tale dato è assolutamente falso. Altrettanto facile confutare, documenti alla mano, l’assurda affermazione secondo la quale il Presidente dell’Associazione tragga dalla sua funzione un guadagno di 400 mila euro, quando è invece universalmente noto che, essendo un volontario, non percepisce alcun salario.

L’associazione della Croce Rossa Italiana, com’è invece noto e confermato, a seguito del processo di riforma stabilito dalla legge, oltre a trasferire finalmente la propria titolarità a chi ne dovrebbe essere legittimo detentore – e cioè i volontari e la base associativa – ha realizzato compiutamente l’indipendenza evocata nei suoi sette Principi fondativi e ha potuto rilanciarsi ampliando il numero degli iscritti e degli interventi e migliorando notevolmente la qualità e la pervasività dei servizi. L’efficientamento e la razionalizzazione delle risorse ha già conseguito, come risultato certificato, una riduzione della spesa di due terzi rispetto alle gestioni precedenti, la cui evidente criticità aveva motivato numerosi e sequenziali commissariamenti.

Oggi, al contrario di quanto falsamente affermato nell’articolo, la “nuova” Croce Rossa italiana può rivendicare finalmente una stabilità economica mai conosciuta nei decenni precedenti.

Per la sola tutela dell’immagine e della reputazione dell’intera Associazione e dei suoi appartenenti, la CRI ha dato ai propri legali il mandato di procedere contro la testata e l’anonimo estensore sia in sede civile che penale.

Categorie: News

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