Croce Rossa Italiana su articolo de “Il Fatto Quotidiano”: tutte le procedure corrette
“In merito all’articolo apparso oggi sul Fatto Quotidiano a firma di Thomas Mackinson dal titolo Il boiardo del Tesoro e i favori dalla Croce Rossa per una casa – Garofoli e i soldi a Croce Rossa dopo il maxi-sconto per la casa corre innanzitutto l’obbligo di precisare che la decisione a cui si fa riferimento riguarda l’Ente Strumentale in liquidazione e non già la Croce Rossa italiana che, come dovrebbe essere noto, a seguito di una riforma stabilita dalla nuova normativa, è stata trasformata in una associazione di volontariato di interesse pubblico.
Tale riforma si è resa necessaria innanzitutto per restituire alla Croce Rossa la piena indipendenza richiamata nei suoi Princìpi fondatori, ma anche per chiudere partite debitorie accumulate a causa della pessima gestione dell’Ente pubblico nei primi anni Duemila: mancati accantonamenti tfr, mancate stabilizzazioni, errata distribuzione dei fondi, promozioni illegittime, eccessivo numero di dipendenti e molti altri sprechi. I rilievi contenuti nell’articolo, quindi, non riguardano direttamente Croce Rossa italiana, ma riteniamo altresì necessario e doveroso chiarire quanto segue.
Nell’articolo è correttamente ricordato che la transazione a cui si fa riferimento riguarda una porzione di soli 40,83 mq su una proprietà indivisa di circa 245 mq, ma va puntualizzato anche che l’Ente Strumentale alla Croce Rossa italiana ha agito su tale transazione solo a seguito di un parere positivo della Avvocatura dello Stato nel marzo 2017 espresso nei seguenti termini: “certamente la definizione della controversia è auspicabile in quanto non è ravvisabile alcun concreto interesse per l’Ente Strumentale a conservare la proprietà di un sesto dell’appartamento e del vano interrato del palazzo di cui si discute” non ritenendo altresì adeguata la somma proposta dall’acquirente che era di 20mila euro.
A seguito di tale parere il Comitato di gestione dell’Ente Strumentale alla Croce Rossa si è riunito e, il 14 giugno 2017, ha deliberato all’unanimità dei presenti, tra i quali i rappresentanti dei tre Ministeri vigilanti (Economia, Difesa e Salute) e alla presenza del Collegio dei Revisori e del rappresentante della Corte dei Conti, di procedere alla transazione al nuovo prezzo proposto dall’acquirente, 28mila euro, ma subordinando tale decisione alla richiesta di un nuovo parere alla Avvocatura dello Stato sulle mutate condizioni.
L’Avvocatura dello Stato quindi, in data 12 luglio 2017, ha fornito un secondo parere favorevole e solo a seguito di questo, nel dicembre 2017, si è proceduto a chiudere formalmente il contenzioso pluriennale con il Dott. Garofoli. Quindi, nessun trattamento di favore. Al di là della legittima richiesta di chiarimenti, dispiace l’accostamento temporale forzato ed errato con le resistenze manifestate da alcuni nei confronti della Riforma della Croce Rossa italiana che, come è noto e ampiamente documentabile, oltre ad essere stata stabilita a norma di legge, ha portato ad una evidente migliore efficienza dell’Organizzazione, una crescita importante del numero dei volontari, un aumento conseguente dei servizi a beneficio dei più vulnerabili e delle comunità, una più rapida e competente capacità di risposta alle emergenze che non può non esser stata notata anche nei tempi recenti, come in occasione dei terremoti ad Amatrice e nelle Marche, del crollo del Ponte Morandi di Genova e delle inondazioni e alluvioni che hanno colpito il nostro territorio, con una maggiore e capillare opera di preparazione e formazione degli operatori e della popolazione all’eventualità di ulteriori disastri in Italia e all’estero.
Il tutto, come già più volte sottolineato, a fronte di una riduzione di due terzi dei costi rispetto alle precedenti gestioni pubbliche, ottenuta grazie all’eliminazione degli sprechi inauditi menzionati in premessa. Tutto ciò precisato, la Croce Rossa italiana resta a disposizione per ulteriori chiarimenti”. Così in una nota la Croce Rossa Italiana.